Caos a capodanno: adesso è guerra

Terni, l’annunciato evento ‘Street art park’ – in programma per la notte di San Silvestro – salta. Gli organizzatori sparano a zero

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Il telefono il cui numero era stato pubblicizzato per le prenotazioni ha squillato per un po’. Poi è partita la segreteria telefonica. Ai succesivi tentativi, risultava spento. Brutto segno.

Festa annullata? Che rafforza i dubbi, circolati per tutta la giornata di lunedì e poi rilanciati dalla versione on line de Il Messaggero: la festa di capodanno al Caos – quella che aveva provocato una presa di posizione del Movimento 5 Stelle, con tanto di richiesta di spiegazioni al sindaco – è saltata.

I permessi La richiesta dei consiglieri comunali ‘grillini’ era stata chiara: chiedevano a Leopoldo Di Girolamo «se la Soprintendenza dei Beni Culturali è stata formalmente avvertita di tale avvenimento e se ha rilasciato dunque regolare nulla osta; se l’Assessorato di competenza ha dato a sua volta il nulla osta ed è in quale modo sia partecipe all’evento; se tale evento ha ottenuto il patrocinio del Comune ricevendo sgravio anche sulle tasse di affissione; se il bando, capitolato o altri documenti contrattuali consentivano l’utilizzo dei locali per i fini ricreativi e lucrativi, ma non certo culturali come nel caso esposto; se siano stati ottenuti dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco il certificato di prevenzione incendi per attività di pubblico spettacolo».

Gli organizzatori In serata, poi, arriva la nota, firmata da Indisciplinarte srl, Stardust srl, Fat3, Busthard’s Studio e il cui titolo è già un programma: ‘Come bloccare una città a capodanno’. «L’evento di capodanno al Caos – vi si legge – quest’anno non si farà. Questa la decisione degli organizzatori della serata. Una decisione sofferta, ma figlia di una riflessione attenta, legata alla reale natura dell’iniziativa e alla strumentalizzazione politica che ne è stata fatta. L’iniziativa dal titolo Street Art Park aveva un carattere culturale e multidisciplinare come è sempre stato nel dna del Caos e presentava una proposta enogastronomica di alto livello accanto a proposte artistiche, musicali, multimediali e spettacolari che si sarebbero tenute contemporaneamente negli spazi temporanei del Caos, al Bar/Ristorante Fat e al Teatro Secci. L’iniziativa si sarebbe tenuta nel rispetto di tutte le regole, il motivo dell’annullamento non è di natura tecnica».

«Siamo stanchi» Il motivo dell’annullamento, dicono gli organizzatori, «è che siamo stanchi. Siamo stanchi che una proposta di qualità che integra cultura pop e di nicchia sia costantemente messa sotto attacco. Siamo stanchi di subire danni di immagine e diffamazione da parte di chi dovrebbe fare il bene della città e dei suoi cittadini. Una iniziativa del genere non ha mai prodotto un utile rilevante per gli organizzatori, proprio per la sua natura di offerta artistica e non commerciale, è sempre stato, invece, un investimento sulla città a fronte di una spesa molto consistente. Una iniziativa del genere a Capodanno avrebbe prodotto economie indotte, 16 erano le aziende a vario titolo coinvolte. Una iniziativa del genere a Capodanno avrebbe dato lavoro, pulito e dichiarato, ad almeno 70 persone e 36 artisti».

«Responsabilità politica» Poi parte l’accusa, pesante: «Si ravvede una responsabilità politica nella direzione presa. Una pesante responsabilità che si abbatte sulla città intera. La responsabilità politica di una classe dirigente che blocca per non risolvere, una classe dirigente che lavora ‘contro’ e non per la propria città, a cui non interessa il bene pubblico, ma solo il proprio tornaconto personale. Chiediamo un incontro pubblico con la commissione cultura del comune di Terni e i capigruppo di tutti i partiti e le forze dell’ordine della città. Chiediamo che si apra urgentemente un confronto aperto sul tema cultura, intrattenimento e pubblica sicurezza nella nostra città. In modo che non si possano ripetere, per nessuno, situazioni analoghe. In modo che la città non si trasformi in un
dormitorio ma resti un luogo vitale e vivo».

I danni Detto questo gli organizzatori della manifestazione «si riservano di agire nei termini di legge per i danni economici e di immagine subiti a fronte delle notizie diffamatorie diffuse. Nella certezza che tutti gli altri luoghi della città avranno provveduto a regolarizzare la loro posizione nei confronti della pubblica sicurezza. Ci auguriamo, per tutti, un 2016 di festa».

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