Caro bollette Umbria, bonus per famiglie. Scatta la polemica

La misura è stata presentata martedì mattina: fino a 1.200 euro, come richiederlo. De Luca (M5S) attacca: «Un prestito da restituire»

Condividi questo articolo su

Un «bonus per il pagamento delle utenze di gas ed energia elettrica, fino a un massimale di 1.200 euro pro capite in forma di prestito non oneroso, da restituire in 36 rate mensili a partire dal tredicesimo mese dalla prima erogazione». È la misura della Regione Umbria presentata martedì mattina per contrastare il caro bollette: ne potranno usufruire le famiglie in difficoltà per il 2022. Ad esporla sono stati la presidente dell’esecutivo regionale Donatella Tesei e il numero uno della fondazione umbra per la prevenzione dell’usura, Fausto Cardella. I destinatari sono persone fisiche, titolari di contratti di utenze luce e/o gas, con bollette scadute da almeno 30 giorni.

I requisiti per il bonus

I requisiti richiesti sono: reddito Isee non superiore a 20 mila euro, gravi condizioni di salute o richiedenti di assistenza continua di familiari conviventi, dichiarazione assimilabile ad autocertificazione, e l’assunzione dell’impegno di rimborso. «Il contributo pro capite, con un massimale di 1.200 euro per sostenere la più ampia platea possibile di famiglie – le parole di Cardella – può essere ottenuto con una procedura semplicissima. Basterà telefonare al numero 075 5001625, o al numero verde 800211595, dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13, per un primo contatto e fissare audizione e presentazione di domanda e documenti. I beneficiari, che «non devono aver goduto di altro analogo beneficio», sono cittadini residenti o domiciliati in Umbria, oppure stranieri con regolare permesso di soggiorno residenti in Italia da almeno cinque anni continuativamente. Si parte subito: «La fondazione è già pronta ad accogliere le richieste. Basta esibire le bollette, sottoscrivere una autocertificazione e si provvede all’erogazione del contributo. Un intervento tempestivo per prevenire il fenomeno dell’usura, secondo le nuove linee statutarie della Fondazione, rivolto alle persone più a rischio. Agiamo insieme – ha concluso Cardella -, con spirito solidale, con l’obiettivo di mitigare gli effetti negativi di questo particolare periodo. La fondazione umbra per la prevenzione dell’usura ha inteso compiere uno sforzo notevole, in coerenza con la sua missione e con la linea della Regione, e consapevole dell’attuale difficile situazione economica ha deciso di stanziare una cospicua fetta del patrimonio della Fondazione, poco meno del 15%, per una somma complessiva di 120 mila euro, diversa dai fondi della legge 108/96 in materia di usura, con una ripartizione su base provinciale del 60% su Perugia e del 40% su Terni».

L’aiuto e il bonus bebè

La Tesei ha sottolineato che si tratta di «un primo intervento emergenziale, immediato, a sostegno delle nostre famiglie. Si cala in una situazione pesante, in cui si sussegue una emergenza dietro l’altra. In attesa dei provvedimenti del Governo annunciati come imminenti, insieme alla Fondazione per la prevenzione dell’usura, abbiamo messo in campo intanto una misura che riteniamo efficace per attenuare l’impatto del caro bollette ed aiutare i nuclei familiari in difficoltà per i pagamenti. L’Umbria è fra le prime Regioni in Italia a farsene carico e siamo allo stesso tempo pronti a intervenire con risorse aggiuntive, se necessario, oltre che con altre misure, a supporto di famiglie e imprese, a integrazione dei provvedimenti nazionali. Nel frattempo, sempre a favore delle famiglie, stanno per essere erogati i bonus bebè, consistente in un buono ‘una tantum’ di 500 euro, che abbiamo destinato a ogni nuovo nato nel periodo fra il 1 ottobre 2020 e il 30 settembre 2021. Saranno 775 a beneficiarne, su un totale di 1.150 domande, per un ammontare di circa 400 mila euro. Un altro sostegno concreto, in un periodo così problematico», ha concluso.

De Luca attacca: «Prestito camuffato da bonus»

Poche ore ed il consigliere M5S attacca: «La giunta regionale annuncia il bonus bollette da 1.200 euro. Ci sarebbe una volta tanto solo da apprezzare una misura concreta a beneficio delle famiglie in difficoltà per contrastare il caro energetico. Poi però basta poco e si torna subito con i piedi per terra. La misura viene infatti presentata così: ‘Un bonus per il pagamento delle utenze di gas ed energia elettrica, fino a un massimale di 1.200 euro pro capite in forma di prestito non oneroso, da restituire in 36 rate mensili a partire dal tredicesimo mese dalla prima erogazione’. Praticamente un prestito mascherato da bonus. Un prestito, ovviamente, da restituire. Esattamente così, la giunta offre alle famiglie in difficoltà la possibilità di indebitarsi per pagare le bollette. Questa la soluzione delle destre al caro energia. Nel frattempo in assemblea legislativa – chiude – la maggioranza respinge la mia proposta di inserire la calendarizzazione del loro stesso regolamento per sbloccare le rinnovabili in Umbria. Proposta che andava proprio in direzione del contrasto al caro bollette e alla crisi energetica. L’hanno bocciata perché preferiscono mascherare un prestito sotto il nome di bonus».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli