di Fra.Tor.
«Come un fulmine a ciel sereno, nella tarda mattinata di giovedì ci siamo visti notificare un’ordinanza di sgombero delle nostre bancarelle. Così, dall’oggi al domani, nel bel mezzo della stagione estiva, ci fanno sapere che qui non possiamo più stare». Md Shuvo Rahim, che con altre quattro famiglie da anni occupano cinque postazioni in piazzale Fatati – l’area commerciale del belvedere inferiore della Cascata delle Marmore – per la vendita di oggettistica, è sbalordito e spaventato per il futuro della sua famiglia e dei suoi figli.
«Qui nel piazzale – racconta – ci sono dieci spazi per le bancarelle, cinque sono fissi e ci sono venditori del settore alimentare, cinque invece sono spazi liberi dove chi arriva prima la mattina, può posizionare la sua bancarella e comunicarlo al Comune per poi provvedere al pagamento della giornata. Con la mia famiglia sono circa dieci anni che lavoriamo qui, gli altri poco meno. Abbiamo sempre fatto così, ogni anno per la stagione estiva acquistavamo la merce e sapevamo che saremmo stati coperti per tutto il periodo di grande afflusso alla Cascata. Lo stesso abbiamo fatto quest’anno e ora ci ritroviamo a non poter più venire, con una comunicazione al ridosso del weekend, senza avere il modo e il tempo di organizzarci per andare da un’altra parte».
Nella notifica, spiega Md Shuvo Rahim, «leggiamo che una delibera della giunta comunale del 4 luglio dispone di destinare al solo settore alimentare tutti i posteggi fuori mercato localizzati in piazzale Fatati, nel belvedere inferiore della Cascata. I cinque posteggi attualmente non assegnati in concessione alla categoria del settore dei produttori agricoli, dovranno essere riservati, in via sperimentale, ai produttori agricoli di Coldiretti Terni – Associazione Agrimercato per le sole giornate di domenica, dal 7 luglio al 30 settembre 2024. L’occupazione degli eventuali posteggi fuori mercato di piazzale Fatati che dovessero risultare, per vari motivi, liberi dai titolari concessionari e dai produttori agricoli del mercato sperimentale, potranno essere utilizzati da ‘spuntisti’ produttori agricoli o commercianti del settore alimentare».
Md Shuvo Rahim è «preoccupato perché la mia famiglia, come le altre che lavorano qui con noi, vive di questo, abbiamo figli minorenni, dove andiamo a metà luglio a cercare un altro posto per vendere tutta la merce che abbiamo acquistato in previsione della stagione? Leggiamo dalla notifica che abbiamo 60 giorni per fare ricorso al Tar, ma nel frattempo come possiamo lavorare? Intanto lunedì 15 luglio ho ottenuto un incontro con l’ufficio al commercio del Comune e andrò a sentire cosa mi diranno. Proverò a cercare una mediazione, a chiedere di venirci incontro e non lasciarci abbandonati al nostro destino. Poi sentiremo degli avvocati, qualcuno che possa tutelarci in tutto questo».
L’assessore al commercio Stefania Renzi fa sapere che «ci siamo visti costretti ad emettere questa ordinanza. Già da qualche anno questi signori sono stati più volte redarguiti per dei comportamenti poco consoni, non rispettando gli orari di occupazione delle postazioni e lasciando in giro sporcizia. Quest’anno per evitare di ritrovarci di fronte a lamentele continue, dato che la merce che vendono si trova già nel tourist shop e che l’offerta alimentare è abbastanza limitata nell’area della Cascata, abbiamo deciso di assecondare la richiesta di Campagna Amica per la vendita di prodotti a chilometro zero, alzando così la qualità del sito turistico. Ci dispiace per questi ambulanti – conclude l’assessore – ma l’unica cosa che posso dirgli è quella di provare ad andare al Belvedere superiore, dove l’offerta è al momento ridotta».
Venerdì mattina, in consiglio comunale, i consiglieri del Pd Francesco Filipponi, Pierluigi Spinelli e Maria Grazia Proietti hanno presentato un’interrogazione sul tema. Nell’atto viene chiesto al sindaco e alla giunta «se quanto disposto possa essere di nocumento ad altra attività commerciale già presente in tale luogo e se possa esserci la possibilità di salvaguardare le attività commerciali già presenti in tali posteggi con una possibile individuazione di altri spazi».
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