Cascata delle Marmore Un patrimonio sospeso

Terni, il Comune la vuole nel ‘Patrimonio culturale immateriale dell’umanità’. Soprintendenza lenta, ma Leonardo da Vinci finisce sul ‘Bollettino d’Arte’ e può aiutare

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di Francesca Torricelli

Il percorso è lungo, difficile e molto costoso. Un progetto del quale, forse, in pochi sono a conoscenza: il Comune di Terni da alcuni anni – e di fatto in perfetta solitudine, visto che la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria appare distratta – sta lavorando per inserire la Cascata delle Marmore nella lista rappresentativa del ‘Patrimonio culturale immateriale dell’umanità’. umbriaOn prova a ricostruire la storia, anche alla luce di alcune novità importanti.

L’Unesco Nel 1999 il Comitato esecutivo per l’Unesco ha lanciato un programma sui ‘Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità’. Il progetto del Comune di Terni tiene conto della conferenza generale dell’Unesco del 2003 ha approvato a Parigi la ‘Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale’ e delle modalità per la presentazione delle candidature nazionali per l’iscrizione degli elementi nella lista rappresentativa del ‘Patrimonio culturale immateriale dell’umanità’ definito dal Consiglio direttivo della commissione nazionale italiana per l’Unesco il 6 maggio 2011.

Bene di interesse storico-culturale La Cascata delle Marmore, per essere inserita nella lista, deve essere un bene di interesse storico-culturale. Dato che non lo è, e che non ha nemmeno il vincolo paesaggistico in alcune parti, il Comune di Terni ha avviato una procedura, elemento fondamentale su cui basare la candidatura, in cui ha chiesto al ministero dei beni culturali e del turismo di dichiarare la Cascata ‘bene di interesse storico-culturale’.

Monumento creato dall’uomo Per poter procedere a dare corso a questo ambizioso progetto, il 13 ottobre 2014 il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha trasmesso al ministero dei beni culturali e del turismo (Mibact) una dettagliata relazione storico-artistica e il censimento dei beni storico culturali della Cascata delle Marmore, quali dati conoscitivi per la verifica dell’interesse artistico, storico, archeologico e etnoatropologico. Con tale operazione il Comune di Terni ha richiesto la verifica dell’interesse culturale della Cascata, iniziando ad affermare il concetto che si tratta di un monumento creato dall’uomo, dai romani ai giorni nostri, e non solo più un bene naturalistico e paesaggistico.

Caso unico nel panorama nazionale Il 30 settembre 2015 è stata conclusa la complessa fase istruttoria compiuta dal Comitato scientifico nominato dal Comune di Terni e il 19 ottobre 2015 il Mibact ha comunicato di aver avviato il procedimento per la verifica dell’interesse culturale della Cascata delle Marmore e inoltrato i documenti alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria. Un caso unico nel panorama nazionale.

I sopralluoghi Il 16 dicembre 2015 la Giunta comunale di Terni, con una delibera, ha istituito il coordinamento fra i vari settori del Comune per la candidatura. A giugno 2016 i tecnici del Mibact hanno compiuto una ricognizione diretta sui luoghi, andando ad esplorare i segni dell’opera voluta dall’uomo e successivamente il Comune ha trasmesso le ultime e definitive integrazioni istruttorie richieste dal ministero e mandato l’avvio del procedimento a tutti i soggetti – circa 86 privati – interessati dal vincolo dell’area, invitandoli a presentare eventuali memorie.

La Soprintendenza A dicembre 2016, il segretariato regionale del Mibact, non avendo ancora avuto riscontri da parte della Soprintendenza, ha chiesto con urgenza notizie sul procedimento; mentre il Comune di Terni, ripercorrendo quanto fatto negli anni, ha richiesto di conoscere i termini per la conclusione della verifica.

Il Piano di valorizzazione strategico Per poter sviluppare il progetto il Comune di Terni ha approvato di un piano di valorizzazione strategico di natura generale ed operativo della Cascata delle Marmore e del suo territorio e un piano di gestione integrata dell’area. Ha, inoltre, avviato dei lavori di messa in sicurezza e di conservazione dell’area della Cascata delle Marmore con opere approvate ed appaltate per 2 milioni di euro e inserito nel Piano nazionale 2015-2020 interventi di messa in sicurezza idrogeologica per 4 milioni di euro. È stato poi avviato il project financing per la realizzazione di un percorso meccanizzato di collegamento tra il belvedere superiore ed inferiore della Cascata delle Marmore per un investimento di 4 milioni e 500 mila euro. Sono stati eseguiti interventi per la conservazione e recupero dell’opera della Cascata delle Marmore attuati con risorse dirette e dell’Unione europea per 1 milione e 250 mila euro ed, infine, programmata la manutenzione ordinaria del sito per una spesa di 700 mila euro all’anno, utilizzando i proventi dei biglietti di ingresso.

In attesa del decreto del ministero In attesa del decreto ministeriale, senza il quale non si può passare alle fasi successive, il 30 dicembre 2016 il sindaco ha nominato il comitato tecnico scientifico, un gruppo di esperti che hanno manifestato interesse a curare per conto del Comune l’attività di studio e di ricerca sui temi d’interesse del ‘Progetto Unesco’. Il comitato ha il compito di integrare ed arricchire la relazione storica-artistica già predisposta e collabora per la gestione delle attività amministrative volte alla presentazione della candidatura. Ma senza il ‘placet’ della Soprintendenza, resta tutto fermo.

Il Paesaggio di Leonardo da Vinci

Le novità E qui si inserisce un capitolo nuovo – non diverso, come qualcuno forse equivocando crede o vuol far credere – e importante. Nei giorni scorsi è filtrata l’indiscrezione relativa al fatto che la scoperta di Luca Tomìo e relativa a Leonardo alle Marmore verrà pubblicata sul Bollettino d’Arte, la più autorevole rivista italiana di storia dell’arte del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, il Mibact. E lui conferma: «E’ il coronamento di un percorso altamente scientifico e istituzionale che ha preso le mosse da Firenze, sotto l’egida di Cristina Acidini, presidente della prestigiosa Accademia delle Arti e del Disegno (erede di quella a cui era iscritto lo stesso Leonardo; ndr), quindi a Roma per la geologia con il professor Petronio dell’Università La Sapienza, e ancora è proseguita sotto la supervisione di Francesco Scoppola, appunto direttore della ricerca scientifica del Mibact, e qui a Terni ha avuto il sostegno della Diocesi e dell’Archivio di Stato, a cui si sono aggiunti anche quello di Rieti e quello Comunale Storico di Todi. Ringrazio Vittorio Sgarbi a cui esprimo anche complimenti pubblici per la recente nomina a docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Perugia, ed Eike Schmidt e Marzia Faietti, direttori degli Uffizi e del Gabinetto dei Disegni, che con grande lungimiranza hanno già voluto concedere il disegno di Leonardo alla Galleria Nazionale di Perugia e la riproduzione in facsimile all’Archivio di Stato di Terni. Esprimo inoltre vera gratitudine a Federico Bona Galvagno, magistrato e autorevole personalità della cultura in Umbria».

LEONARDO DA VINCI – LA STORIA DELLA SCOPERTA

La serata dedicata a Leonardo ad Alviano

La politica Decisivo, ora più che mai sarà il lavoro della politica: «Anche per la meritoria azione politica dei consiglieri comunali di Forza Italia – dice Tomìo – il sindaco Di Girolamo ha di recente preso personalmente in pugno la situazione e sono sicuro che ora tutto il consiglio comunale vorrà dare sostegno ad una scoperta che sarà di sicuro valore non solo per Terni e la Cascata delle Marmore ma per tutto il territorio, non solo umbro ma anche sabino, un tempo infatti uniti. Infatti anche il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, sta dando il suo forte sostegno e intende imprimere forte rilancio a tutto il patrimonio artistico, ambientale e archeologico di cui il territorio è ricchissimo».

Tomìo e Lattanzi ad Alviano

Il territorio si muove E che in molti casi si è già attivato con iniziative rilevanti: «Sto già lavorando in perfetta sinergia anche con i Comuni della Valle del Nera e del Tevere, a Scheggino con Paola Urbani, a Ferentillo con Paolo Silveri e Sebastiano Torlini, a Lugnano in Teverina, Civitella del Lago, Guardea e appunto Alviano, dove sabato sera – racconta Tomìo – sono andato ‘in scena’ con grande successo di pubblico, dimostrando che ricerca scientifica e adeguata divulgazione sono un efficace connubio non solo per la diffusione della conoscenza ma anche per la promozione turistica di qualità».

«Fare in fretta» Ma il fattore tempo adesso diventa decisivo: «Ho già detto a Di Girolamo e a Lattanzi, e ho incontrato il loro consenso, che è fondamentale fare tutto il possibile che questa scoperta “agganci” gli eventi planetari che saranno organizzati nel 2019 per i 500 anni della morte di Leonardo. Perugia è già perfettamente posizionanata e Terni deve recuperare il tempo perso. Bisogna fare in fretta! come anche a fare in modo che la Cascata ottenga finalmente il riconoscimento di Bene Culturale Unesco: in questo senso la scoperta di Leonardo è davvero una ciliegina sulla torta».

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