Cassa in deroga: «Notizie e bugie»

Finanziamento degli ammortizzatori, tempi e modi di erogazione sotto accusa

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di Giuliana Renelli
della segreteria regionale della Cgil

Apprendiamo con un certo stupore che i finanziamenti per la copertura della cassa in deroga 2014 sarebbero stati liquidati in tempi da record, ma purtroppo per insufficienza di risorse gli assegni per i lavoratori sarebbero più bassi fino ad un meno 25%.

Niente di tutto ciò ci risulta. Allora ci corre obbligo riportare le notizie per quelle che sono.

I finanziamenti per gli ammortizzatori in deroga sono stati liquidati in 15 giorni dalla firma del decreto, ma non possiamo certo dire che sono stati tempi record da parte del governo, o meglio il record è semmai al negativo, erano infatti in arretrato di ben 14 mesi. Definirla come liquidazione in tempi record ci sembra una farsa.

Ma ancora, ci piacerebbe conoscere la fonte che comunica il taglio degli assegni per insufficiente copertura economica.

I fondi assegnati alla nostra regione risultano infatti più che sufficienti per coprire finalmente l’intero 2014, anzi forse avanzerà anche qualche migliaia di euro.

Non sarà invece che qualche assegno risulta più basso perché, come prevede la norma, dopo lunghi periodi di fruizione l’assegno si riduce?

Se così è, e non crediamo possa essere diversamente, chi si diverte sulla pelle di oltre 13.000 lavoratori e rispettive famiglie dando notizie false che generano allarme?

Piuttosto invece l’allarme c’è e riguarda tutti quei lavoratori per i quali sono stati accesi contratti di solidarietà di tipo B (quelli che riguardano le aziende con meno di 15 dipendenti) e per i quali il finanziamento sarà liquidato solo con la copertura degli ammortizzatori in deroga del 2015 e, se i ritardi saranno come quelli del 2014, per questi lavoratori c’è un rischio molto concreto che percepiranno l’ammortizzatore con ben 2 anni di ritardo.

Non basta. Nonostante l’epocale ritardo già annunciato, il finanziamento previsto per questi contratti è in rosso di ben 50 milioni rispetto al fabbisogno reale.

Questo sì è un allarme.

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