Cassa integrazione, Riommi chiede aiuto

«Il mancato stanziamento di ulteriori risorse sta gravemente penalizzando i 13mila lavoratori umbri in cassa integrazione in deroga, fra i quali c’è anche chi da quasi un anno non percepisce alcun sostegno al reddito».

La lettera L’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, con una lettera al ministro del lavoro, Giuliano Poletti è tornato a evidenziare la situazione di «grave difficoltà» che si sta determinando in Umbria per il perdurare del blocco delle risorse nazionali e a sollecitare l’attribuzione delle risorse disponibili per la chiusura dell’annualità 2014 e un confronto sugli stanziamenti per il 2015.

I numeri Per il 2014, agli uffici regionali sono pervenute richieste di cassa integrazione in deroga da parte di 2.509 imprese, la gran parte delle quali (l’81%) di imprese di piccole dimensione, per un totale di oltre 13mila lavoratori interessati: di questi, quasi 4.400 con almeno un mese di sospensione a zero ore. Le risorse già utilizzate per il 2014 ammontano a 16 milioni e 650mila euro «ma sono necessari – dice Riommi – altri 26 milioni di euro per coprire tutto il fabbisogno, calcolato in oltre 42 milioni e 300mila euro».

Il metodo Ad oggi, spiega l’assessore al ministro Poletti, «sono state autorizzate solo in parte le richieste di cassa integrazione in deroga fino a maggio 2014 relativamente a sospensioni dal lavoro a zero ore, mentre circa due terzi delle richieste di Cig in deroga che prevedono riduzioni d’orario sono ferme al marzo 2014. Una condizione gravemente penalizzante per una Regione virtuosa come l’Umbria – sottolinea Riommi – che, d’intesa e in raccordo con le parti sociali, ha adottato per il biennio 2013/2014 un modello di concessione particolarmente attento all’utilizzo delle risorse».

L’allarme La mancata assegnazione delle risorse nazionali, conclude Vicenzo Riommi, «sta acuendo le situazioni di evidente sofferenza e di tensione, con lavoratori che pur avendone diritto da ormai quasi un anno non percepiscono gli ammortizzatori sociali e ai quali non siamo in grado di fornire alcuna prospettiva temporale sull’arrivo delle risorse, nonostante la Regione Umbria, come tutte le altre, abbia evidenziato in più occasioni al ministero il fabbisogno per la copertura delle richieste pervenute nel 2014».

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