di G.R.
«Il Perugia ora soffre un po’ il Curi, c’è bisogno che torni a essere un fortino». Renzo Castagnini non nasconde le proprie opinioni scomode presentandosi come nuovo direttore sportivo biancorosso: «Da avversario qua prendevo sempre gli schiaffi. Ora ci servono risultati e poi tutto andrà al suo posto, testa e gambe». Sulla trattativa per venire in Umbria: « Con Santopadre ci siamo sentiti dieci giorni fa. Ero in Sudamerica e ci siamo incontrati quando sono tornato. Ho trovato un uomo passionale, responsabile ed orgoglioso del suo club, voglioso di fare bene per il Perugia».

Le motivazioni
Sono tre, spiega il nuovo direttore sportivo, i fattori che ha valutato prima di accettare la chiamata del Grifo: «La storia di questo club che rende un grande onore essere qua. Sia quella presente che quella attuale perché Santopadre ha costruito una struttura importante e non manca nulla qua per lavorare bene. Poi la stima per Castori che cercai due anni fa prima che lui scegliesse la Salernitana con cui andò in Serie A e infine il valore attuale della squadra che è buono anche se i risultati sono inferiori alle potenzialità». A Palermo lo scorso hanno ha ottenuto la promozione con Baldini alla guida dei rosanero, a Perugia ha solo sfiorato il tecnico di Carrara ma è pronto a creare un ottimo rapporto con Castori: «Se mi verrà a chiedere un consiglio sono pronto a darlo. Altrimenti non vado da lui perché un’idea sbagliata può creare confusione in chi già le ha chiare». Castagnini si prenderà del tempo per capire cosa finora non ha funzionato: «Ho visto le partite contro Parma, Reggina e Cittadella, molto diverse tra loro. Per quanto mi hanno riferito i troppi infortuni nel precampionato hanno ostacolato la creazione di un gruppo coeso e solido. E’ mancata la fortuna che nel calcio ci vuole e sicuramente i cambi di allenatore hanno favorito una perdita d’identità e un rendimento più tardivo». Tocca anche la questione bollente della messa a margine di Rosi e Angella: «Ci parlerò e vedremo. Conta più il bene del Perugia che quello dei singoli».
Le parole di Santopadre
Il ds si schiera subito a difesa di Santopadre: «Rimbocchiamoci le maniche. Da oggi le responsabilità sono mie e non è utile prendersela solo con il presidente quando il lavoro non funziona». Risponde il numero uno: «Ho scelto un uomo di grande esperienza. Nel calcio ha esperienze diverse dai massimi livelli alla categorie inferiori scovando giovani e giocatori sconosciuti che per me è fondamentale. Ha già affrontato situazioni non facili. Non voglio fare le nozze con i fischi secchi, è la storia e il Dna del Perugia da quando è nato». Santopadre ringrazia per il lavoro svolto Marco Giannitti che ha «vinto un campionato e l’anno successivo ottenuto i play off in B». Sulla situazione attuale: «Sono preoccupato, non sono uno stolto. Ma sono carico perché questa squadra finora ha dato un decimo del suo potenziale. Voglio lottare e credo fortemente nella salvezza. I giudizi vanno dati alla fine».