Centrale a Vascigliano: «Area individuata idonea»

La Regione scrive al Comune: «Non ci saranno esalazioni ed effetto cumulo». Prima Stroncone: «Situazione difficile, vigileremo»

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di F.L.

Torna d’attualità il tema della realizzazione della centrale a biometano a Vascigliano di Stroncone, visto che dopo mesi di silenzio non sembrano essere buone – almeno per i cittadini che si stanno battendo contro l’impianto – le notizie che arrivano dalla Regione. L’iter di autorizzazione non è ancora concluso (il 29 ottobre si è svolta l’ultima conferenza dei servizi in merito), ma gli uffici preposti hanno inviato agli enti interessati una nota in cui si ribatte punto per punto alle considerazioni contenute nel documento approvato a novembre all’unanimità dal consiglio comunale, in cui si esprimeva netta contrarietà alla centrale.

«PENSARE AI CITTADINI»

Le contestazioni

Di fatto, per gli uffici competenti della Regione un impianto di produzione di biometano non può essere assimilato, né per tipologia, né per finalità ad un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da biomasse, in quanto non genera emissioni in atmosfera definite significative ai sensi della normativa ambientale vigente. Per la Regione, che risponde alle contestazioni mosse dal consiglio rispetto alla distanza dell’impianto dalle abitazioni, l’area proposta per l’installazione dell’impianto di produzione di biometano, risulta inoltre idonea rispetto alle disposizioni di legge. Viene poi rilevato che lo scopo dell’impianto è appunto la produzione di metano che, ai fini della sua efficienza produttiva, non viene rilasciato in atmosfera, in quanto le tecnologie adottate nel progetto garantiscono – sempre a detta della Regione – l’assenza delle cosiddette esalazioni. Dal progetto si evince che, al fine di evitare la diffusione di emissioni odorigene, le aree in cui possono generarsi le ‘esalazioni’, sono confinate, a pressione negativa per aspirazione e filtraggio all’interno di appositi biofiltri. Infine il progetto non rientra nella tipologia impiantistica delle biomasse termiche, pertanto non costituisce cumulo.

IL ‘NO’ DEL CONSIGLIO COMUNALE

Come prosegue l’iter

Queste, in sostanza, alcune delle considerazioni principali elencate dalla Regione, che dopo la riunione di fine ottobre – in cui il Comune ha formalmente dato il proprio parere negativo alla realizzazione della centrale – ha sospeso i termini del procedimento di autorizzazione unica in attesa della conclusione della procedura di verifica di assoggettibilità a Vas in itinere. L’azienda (la Enersi Technology S.A. S.r.l.) dovrà comunque nel frattempo integrare la documentazione fin qui presentata che, anche se incongrua o incompleta, sempre a detta della Regione ancora non risulta contestabile ai fini della procedibilità. «Stiamo verificando le notizie, ma se ciò fosse vero ci troviamo davanti ad una situazione estremamente complicata e difficile da risolvere, proprio per questo cercheremo di organizzare a breve un incontro in Regione per capire la situazione reale» spiega in una nota il gruppo consiliare Prima Stroncone, evidenziando come la nota della Regione smonti «punto per punto» tutta la relazione che era stata sottoscritta da tutto il consiglio comunale. «Ovviamente – continua il gruppo – terremo tutta la cittadinanza informata in tempo reale».

Le critiche di Prima Stroncone

Ma il gruppo consiliare interviene più a 360° in merito all’attività amministrativa, annunciando la volontà di «fare un’opposizione vera» su molti altri temi in agenda a Stroncone. «Proprio per questo nel mese di gennaio e febbraio e a seguire, presenteremo una serie di interrogazioni, in sede di consiglio comunale che avranno come temi problemi legati alla viabilità, all’ amministrazione trasparente, Pro loco, piano regolatore, Imu, sicurezza per i pedoni che abitano nella zona di Palombara, acque meteoriche zona Piciolo, e ai tanti altri problemi che nel frattempo continuano a segnalarci gli abitanti di Stroncone. Temi molto sentiti dai nostri concittadini che ci hanno chiesto a gran voce di continuare su questa strada di condivisione e costruzione, perché a dispetto di quanto qualcuno possa pensare, è un nostro diritto e dovere fare in modo che tutto quanto è stato promesso durante la campagna elettorale, venga realizzato al più presto. Non serve ostruzione ma costruzione e condivisione di progetti comuni per il bene del nostro territorio. ‘Prima Stroncone’ dopo sei mesi di rodaggio attivo e costruttivo – conclude la nota – è pronta ha presentare i propri progetti e a condividere le proprie idee con chi ha come noi nell’obiettivo principale la collettività».

Thomas De Luca

De Luca (M5s): «Parere della Regione è irricevibile»

Il capogruppo del M5s in consiglio regionale, Thomas De Luca, interviene con durezza sulla questione: «Su Vascigliano – afferma – non ci possono essere altre posizioni che una totale e ferma contrarietà all’opera. In merito al parere espresso sulla mega-centrale a biometano, riteniamo il giudizio della Regione irricevibile. Un parere espresso in maniera estranea al contesto di vulnerabilità ambientale dell’area di Vascigliano. Ho già presentato quattro giorni fa una richiesta di accesso agli atti per avere copia di tutta la documentazione inerente lo scambio di corrispondenza con il Comune di Stroncone, verificheremo puntualmente le posizioni riportate insieme ai cittadini del Comitato e ci riserviamo di intervenire all’interno e fuori dall’assemblea legislativa per mettere fine alle sistematiche iniziative su quel territorio martoriato. Forse qualcuno ha dimenticato la valutazione che Ispra fece esattamente dieci anni fa sui danni dell’incendio dell’Ecorecuperi. Ispra, non il primo ‘gretino’ di turno come il sottoscritto. La quantità di polveri emesse rispetto al limite autorizzato – ricorda De Luca – fu quantificata in 47 anni, per un danno economico ipotizzato di 23.500.000 euro cagionato all’ambiente. Una quantità di inquinanti tollerabile in 47 anni che ambiente e cittadini hanno ricevuto in pochi giorni. C’è la necessità – conclude il consigliere regionale 5 Stelle – di affrontare questa problematica in maniera strutturale, adottando dei vincoli per le aree ad alto rischio ambientale in tutta la regione».

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