Centri revisioni: «Poca chiarezza e nuove regole: noi colpiti»

Terni – Parla Marco Alessandrini (Confartigianato) alla luce dei provvedimenti europei recepiti anche in Italia

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Il nuovo regolamento dell’Unione Europea del 25 maggio, valido in Italia dal 4 giugno, proroga di sette mesi le revisioni di tutti i veicoli a motore appartenenti alle categorie M (automobili), N (veicoli commerciali), 03 (rimorchi con massa massima tra 3,5 e 10 tonnellate), 04 (rimorchi con massa massima superiore a 10 tonnellate) e Ts (trattori stradali o motrici) con scadenza tra il 1° febbraio e il 31 agosto 2020. Un elemento che, aggiunto a quanto precedentemente attuato attraverso i Dpcm connessi all’emergenza Covid, ha creato più di un grattacapo ai centri di revisione nazionali ed, ovviamente, anche sul territorio ternano. A parlarne è Marco Alessandrini, presidente della categoria Anara (officine revisione autoveicoli) di Confartigianato imprese Terni e titolare del nuvo Centro Revisioni Alessandrini.

All’attacco

«La confusione sin dai primi Decreti – afferma Marco Alessandrini, che svolge l’attività da oltre vent’anni dapprima come dipendente, poi come responsabile tecnico e infine come titolare – è stata enorme. Non solo fra i cittadini, ma anche a livello assicurativo. Per fare un esempio, un nostro utente a cui era scaduta la revisione, un giorno è stato multato e le stesse forze dell’ordine gli hanno consegnato il verbale per fare ricorso. Se le proroghe stabilite in precedenza, peraltro fortemente interpretabili, avevano rappresentato un duro colpo per il nostro comparto, visto che, sì, c’è chi decide di fare comunque la revisione se in scadenza anche per evitare guai con le assicurazioni, ma altri hanno preferito rinviare, l’ultima normativa europea ci mette praticamente in ginocchio. Dalle proroghe sono esclusi ciclomotori e rimorchi ma, certo, ciò non basta a sostenere le attività di revisione che sono fra le più colpite, e direttamente viste le misure adotatte, dall’emergenza Covid. Eppure il nostro servizio è qualificato, professionale e soprattutto utile: così è come se ci avessero fatto chiudere per mesi. In questo senso l’Europa si è dimostrata del tutto insensibile, al pari del Governo. Misure a sostegno delle nostre attività? Mi sembrano doverose».

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