Terni, torre Cesi nel degrado: «Come mai non si è fatto nulla?»

Interrogazione di Michele Rossi (Terni Civica) per chiedere delucidazioni dopo l’approvazione dell’atto di indirizzo nel 2019

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La salvaguardia della torre pentagonale di Cesi e gli interventi da attuare. Il tema torna al centro dell’attenzione con un’interrogazione a firma Michele Rossi, consigliere di Terni Civica: l’atto di indirizzo approvato all’unanimità nel 2019 non ha avuto alcun seguito. E la situazione peggiora. Della questione si era interessato anche il capogruppo del Pd Francesco Filipponi.

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Il patrimonio e il degrado

«Sono trascorsi due anni da quando il consiglio comunale – spiega Rossi – ha approvato il mio atto di indirizzo con cui si prendeva l’impegno per la salvaguardia della torre pentagonale di Cesi e la cura del ricco patrimonio storico e documentale costituito dalle fortificazioni, mura e porte sul territorio comunale. A questa mia iniziativa si erano poi unite all’appello diverse associazioni tra cui la proloco di Cesi, il Gruppo speleologico delle Terre Arnolfe, il corpo bandistico Tullio Langelli, gli amici di Sant’Onofrio, l’associazione Ara Major. In seguito a questa sollecitazione vennero effettuati solo dei lavori di installazione di una segnaletica di emergenza, composta da dodici pannelli di alluminio posizionati su paline. Purtroppo, da quello che so, a distanza di due anni nessun progetto di recupero è stato redatto né sono stati effettuati lavori di consolidamento della struttura. Ormai il degrado della torre rischia di essere irreversibile con il rischio concreto di perdere questa testimonianza delle fortificazioni di Cesi, che era stata una delle rocche più importanti del territorio ternano e uno dei centri maggiori delle storiche Terre Arnolfe. Ho quindi depositato una interrogazione per conoscere la motivazione della mancata attuazione del mio atto di indirizzo, che ricordo era stato approvato con l’unanimità di 29 voti su 29 presenti. Ritengo indispensabile che si metta mano ad un progetto complessivo che recuperi questo patrimonio, ciò che purtroppo ne rimane, così significativo per la nostra storia locale, che si inserisce in alcuni degli angoli più belli e suggestivi del nostro territorio, costituendo punti di sicuro interesse per i residenti ed i visitatori, specie in un momento in cui riscuotono particolare interesse i cammini ed i percorsi di trekking in un turismo di prossimità che può rappresentare – conclude – una voce importante della nostra economia in vista di una nuova fase di sviluppo più attenta ai valori del territorio e dell’ambiente naturale».

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