Chiusura Carrefour, accordo sugli esodi. «Ora il confronto sul commercio a Terni»

Terni – Fino a 63 mila euro per chi lascia l’azienda oppure un aiuto per i trasferimenti. Incontro con Fatale sul futuro del settore

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di F.L.

L’accordo sarà formalizzato venerdì mattina, nel corso di un incontro tra sindacati e azienda convocato per le 11, ma intanto la bozza sul tavolo – nell’ambito della vertenza per la chiusura del Carrefour Market di via Bramante, a Terni – ha già ricevuto l’ok dei 18 lavoratori interessati. Verrà riconosciuto un cospicuo incentivo economico – se paragonato ad altre vicende simili del settore – a chi lascerà volontariamente l’azienda, mentre coloro che accetteranno il trasferimento riceveranno un contributo per affitto e trasloco. Rimane ovviamente l’amarezza per l’ennesima saracinesca che si abbassa.

Il supermercato di via Bramante

I dettagli

La chiusura del punto vendita, dopo 16 anni di attività, è confermata per il 31 maggio, dal 15 giugno in poi i dipendenti avranno un mese e mezzo di tempo per decidere che ne sarà del loro futuro. L’incentivo all’esodo sarà di 63 mila 500 per chi lo accetterà a metà giugno, per poi ridursi di 20 mila entro il 15 luglio e di altri 20 mila il 31 luglio. Chi invece dirà di sì all’offerta di rimanere in Carrefour – a disposizione ci sono solo posti nel resto d’Italia, Umbria e Campania escluse – potrà usufruire per il primo anno di un contributo di 600 euro, oltre ad un contributo una tantum di 1.500 euro. Ma, considerando la lontananza delle sedi e il fatto che la maggior parte dei dipendenti sono donne con famiglie alle spalle, potrebbero essere non più di un paio quelli che accetteranno.

L’appello alle istituzioni

Alla trattativa hanno partecipato i rappresentanti locali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che giovedì pomeriggio hanno anche incontrato l’assessore al commercio del Comune di Terni, Stefano Fatale, «per chiedere – spiega Massimiliano Ferrante, della Uiltucs – che, in vista delle prossime annunciate aperture di attività commerciali nelle superfici in fase di realizzazione in città, possa essere valutata una corsia preferenziale per il ricollocamento dei lavoratori Carrefour». «Occorre avviare una discussione – prosegue -, perché dopo la recente chiusura di Piazza Italia la situazione va ad aggravarsi». Per Sergio Sabatini, della Fisascat Cisl, «l’accordo raggiunto con l’azienda è discreto, sulla scia di quello già ottenuto dopo la chiusura del punto vendita di Camerano (Ancona), nelle Marche». «Certo è – aggiunge – che nessuna somma, né una ricollocazione, potranno ridare dignità e rispetto ai lavoratori interessati, molti dei quali hanno contribuito ad aprire il punto vendita 16 anni fa e che ora si ritrovano a impacchettare e spedire la merce per chiuderlo. Oltre all’amarezza, li attende un percorso di vita ancora molto tortuoso».

Terni, Carrefour Market addio: si tratta per salvare 18 lavoratori

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