Clinica e stadio a Terni: gli Ingrifati ‘salgono’ sul campanile

Sfottò, ironie ma pure perplessità per lo striscione esibito venerdì sotto il consiglio regionale

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Tifo è campanilismo, talvolta pure la politica. Lo sanno bene gli Ingrifati – storico gruppo del tifo organizzato del Perugia – che venerdì hanno esposto, sotto la sede del consiglio regionale, uno striscione che richiama la vicenda della clinica privata/nuovo stadio a Terni. Progetti che, a partire dal primo, per gli Ingrifati ‘non s’hanno da fare’. Qualcuno – come il presidente della Ternana, Stefano Bandecchi – l’ha presa con ironia ma diversi hanno storto il naso di fronte allo striscione e al luogo in cui è stato esibito. Un po’ perché essere ultras dovrebbe far tenere a distanza da una certa politica, compresa quella che diventa tifo, un po’ perché i temi sanitari dovrebbero – devono – restare lontani dal peggior campanile. Anche ammettendo lo sfottò e che i tifosi abbiamo solo voluto toccare un ‘nervo scoperto’, perché tale è fra ambiguità e freddezze varie, la speranza è che chi ci rappresenta, si tenga a sua volta alla larga da basse divisioni che, se comprensibili nel calcio, nella vita reale impoveriscono tutti. Anche chi le cliniche le ha già nel suo territorio e vuole tenersele ben strette.

Il sindaco Latini ed i facinorosi

Due ore dopo il messaggio degli Ingrifati interviene il primo cittadino di Terni, Leonardo Latini, con un breve quanto esplicito post: «Il nuovo corso della Regione Umbria non condivide sicuramente il pensiero di questi pochi facinorosi, retaggio di una vecchia mentalità peruginocentrica. Sarò portavoce delle esigenze del territorio perché il progetto stadio-clinica e il nuovo ospedale sono obiettivi da centrare per Terni».

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