Coca e hashish da Perugia al Folignate: arresti e indagati in serie

Maxi operazione di Finanza e Dda che ha consentito nel tempo di sequestrare circa 40 chili di stupefacenti

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I finanzieri del comando provinciale di Perugia, nel contesto di un’indagine antidroga coordinata dalla Dda, hanno eseguito un’ordinanza – emessa dal gip presso il tribunale di Perugia – applicativa di misure cautelari personali nei confronti di cinque soggetti: tre sono finiti in carcere, uno ai domiciliari ed un altro è stato sottoposto all’obbligo di firma. Altre quattro persone risultano indagate a piede libero. Al centro dell’inchiesta, un gruppo composto da cittadini di nazionalità marocchina e italiana, dedito al traffico e allo spaccio di droga – cocaina e hashish in particolare – fra Perugia, Ponte San Giovanni, Bastia Umbra e Assisi, ma con ramificazioni anche nei comuni di Spello, Bevagna, Cannara e Montefalco.

Usura e minacce di morte

Uno degli arrestati è indagato anche per usura e tentata estorsione, in quanto, a fronte della cessione di 4 mila euro di cocaina, aveva preteso dall’acquirente, per il ritardo nel pagamento, interessi aggiuntivi con un tasso su base annua del 757%, paventando gravi conseguenze, se non avesse rispettato gli accordi, e minacciandolo di morte. Nel corso dell’attività investigativa delle Fiamme Gialle, sono stati effettuati numerosi interventi che, complessivamente, hanno portato a nove arresti in flagranza e al sequestro di ingenti quantità di droga – oltre 40 chili – e denaro contante. Per il gip di Perugia che ha ordinato gli arresti, le indagini hanno fatto emergere «una collaudata rete criminale» e «una prolungata attività illecita, con carattere professionale, di cittadini stranieri ed italiani dediti all’immissione nel mercato perugino di stupefacente».

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