Migliora la situazione dei pagamenti nel commercio e nel turismo, ma i fallimenti tornano ad aumentare. Dopo i risultati positivi del secondo trimestre 2015, tra luglio e settembre sono state infatti ben 530 le imprese di commercio e turismo che hanno portato i libri in tribunale.
Umbria ‘maglia nera’ A livello regionale, i numeri assoluti piu’ elevati di imprese fallite nel commercio e nel turismo si registrano in Lombardia, seguita da Lazio e Campania. Se invece si considera l’incidenza del numero totale di attivita’ fallite sullo stock complessivo di imprese di commercio e turismo nelle singole regioni, la maglia nera va all’Umbria, dove da inizio anno sono fallite 43 attività turistiche e commerciali: 2,6 ogni mille imprese attive nel settore. Seguono Lombardia e Lazio, con 2,1 imprese fallite ogni mille. I risultati migliori si registrano invece in Molise (0,8 imprese fallite su 1000), Basilicata (1,06) e Sardegna (1,15).
Confesercenti I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio trimestrale sul commercio e turismo di Confesercenti, secondo cui si tratta del dato trimestrale più alto dal 2009, superiore del 5,6% ai 502 fallimenti dello stesso periodo 2014 e di oltre il 123% rispetto a quelli del terzo trimestre 2009. In media, nei primi nove mesi dell’anno, in Italia hanno avviato le procedure fallimentari circa 7 negozi o attività turistiche al giorno, per un totale che supera le 1.860 unità . Un numero ancora elevato, osserva Confesercenti, ma comunque in leggero calo rispetto ai 1.934 fallimenti dei primi nove mesi del 2014.
I pagamenti Migliora invece la dinamica dei pagamenti. Nel terzo trimestre, le imprese del commercio che hanno saldato con un ritardo grave (oltre i 30 giorni rispetto alla data di scadenza) sono state il 23,1%, in calo dell’1,1% sul dato di giugno. Il miglioramento riguarda tutte le aree geografiche, anche se Sud e Isole continuano a mostrare maggiori criticità : la percentuale di pagamenti oltre i 30 giorni dalla scadenza è del 32,3%, più del doppio del 12,6% del Nord Est. Anche le imprese del turismo che pagano con ritardo grave diminuiscono: nel secondo trimestre
sono il 31,7%, l’1% in meno rispetto allo stesso periodo 2014. Anche in questo caso sono Sud ed Isole a mostrare le criticità maggiori, con una percentuale di cattivi pagatori del 49,4%, circa quattro volte il livello registrato nel Nord Est (14,7%).