Comune di Perugia, adesso si taglia

Presentata la relazione sulle spese. Calabrese: «Siamo riusciti ad evitare il dissesto»

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di M.L.

Parte la stagione delle polemiche e dei tagli. La nuova giunta del Comune di Perugia, come aveva promesso appena insediata, è pronta a dare il colpo di straccio alla spesa comunale per raggiungere quell’obiettivo «del 10% di tagli di spesa corrente da destinare per metà ad una riduzione delle imposte e tariffe, e l’altra metà a nuove iniziative di sviluppo».

La ‘non’ commissione
Un obiettivo molto ambizioso che partiva dalla costituzione di una ‘commissione per la revisione della spesa comunale’ che, come sottolineato dallo stesso assessore Calabrese nella relazione, di concerto doveva essere «garanzia di trasparenza e di apertura verso tutta la cittadinanza». La commissione fu di fatto respinta dalle opposizioni ed ora, a distanza di sei mesi, i risultati di quelle riunioni in questi giorni diventano concreti e pubblici.

Relazione
La spesa corrente del Comune di Perugia si assesta all’incirca sui 190 milioni di euro; quest’anno però ci saranno 18milioni in meno, cifra questa che rappresenta una sostanziale emergenza che appesantisce ulteriormente la consistenza dei tagli. La relazione presentata dall’assessore Calabrese però non parla proprio di tagli lineari ma di una maggiore efficienza, una razionalizzazione quindi che indirizzerà il comune di Perugia ad una sostanziale revisione della spesa. Questo lo si evince dalla più consistente operazione, quella del quinto d’obbligo: Palazzo dei Priori potrebbe ridurre in via unilaterale – con una riduzione dei servizi – le convenzioni (servizi sociali, pulizia, manutenzione etc) del 20%. Le convenzioni infatti ammontano a circa 40 milioni e con un «taglio potenziale l’immediato risparmio sarebbe di circa 8 milioni di euro». Questo comporterebbe un disservizio che però l’assessore spiega come un «taglio ragionevole, che sono un realistico adeguamento ad un diverso ‘tenore di vita’ per il comune».

Asili Per quanto riguardo il servizio scolastico di competenza comunale come gli asili, Palazzo dei Priori ha scelto di pensare ad un ‘riordino’ della spesa aprendo l’offerta ad una diversificazione dell’offerta, con una pianificazione di un nuovo sistema di gestione mista pubblico-privato. «Ad oggi – si legge nella relazione – nella generalità dei comuni italiani coesistono vari modelli, mentre il sistema perugino è sostanzialmente pubblico/pubblico con costi mediamente più alti. Ovvero 9/12mila euro per bambino (pubblico/pubblico), contro i 7/8 mila di quella mista pubblico/privato, sino ad arrivare ai 4/5mila di quella privato/privato».

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