Comune di Terni, Cgil: «Cultura, zero euro»

Il Comitato degli iscritti al sindacati di categoria accusa:«Lavoratori mai coinvolti nelle scelte»

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del Comitato degli iscritti
Fp Cgil del Comune di Terni

Come già evidenziato, continuiamo a richiedere risposte rispetto alla salvaguardia dei servizi pubblici comunali sempre più stanchi però delle attese.

Abbiamo già più volte sottolineato la volontà di partecipare alle decisioni dell’amministrazioni, abbiamo chiesto di dare ai lavoratori che erogano i servizi pubblici nel comune di Terni ascolto e partecipazione

Abbiamo avanzato proposte per quanto attiene il nuovo modello organizzativo e le assegnazione delle posizioni organizative, abbiamo messo in campo da mesi un’azione di protesta per la riduzione della qualità e quantità dei servizi educativi nonché della polizia municipale, oggi vogliamo denunciare una riduzione drastica delle risorse finanziarie per le attività culturali.

“Zero” sono gli euro assegnati al bilancio appena approvato nel capitolo di spesa relativo alle attività culturali, che equivalgono a “zero” capacità di spesa per la cultura nella nostra città!

Assenza anche di risorse finanziarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria per le strutture adibite ad attività culturali, tra cui anche la Bct, con conseguente deterioramento del patrimonio comunale: il tutto combinato con seri problemi gestionali delle strutture a causa della riduzione del personale ausiliario (i così detti lavoratori socialmente utili), ridotto di due terzi .

Basti guardare la struttura della biblioteca comunale che si presenta con infiltrazioni di acqua in varie sale, malfunzionamento dell’impianto di condizionamento (chiesti continui interventi durante tutte le settimane di luglio e agosto), varie luci non funzionanti o mancanti in tutta la struttura.

A ciò si è aggiunta la riduzione del personale Usi o personale ausiliario, causando problemi gestionali in Bct per il servizio di apertura, reception, chiusura, piccoli lavori di spostamento, supporto per attività culturali e piccoli interventi di manutenzione. Non parliamo poi dei supporti informatici ormai obsoleti e insufficienti per un buon servizio sia per il personale che per gli utenti.

Ma a preoccupare non è solo l’assenza di stanziamenti in bilancio per le attività culturali nella nostra amata città, ma come se non bastasse, vogliamo denunciare l’assenza di comunicazione all’interno della stessa direzione per ciò che attiene le linee guida politiche, la progettazione e la programmazione di quegli eventi/iniziative culturali che non rientrano nell’ordinario piano annuale.

Un esempio su tutti, che indubbiamente fa comprendere il disagio dei dipendenti nella direzione, i quali pur avendo acquisito ormai da anni esperienza nel settore pubblico, non sono stati assolutamente coinvolti, ciascuno per il proprio ruolo e per il proprio livello, nelle fasi istruttorie inerenti all’importante candidatura di Terni a capitale della cultura, tantomeno per altri progetti culturali di cui i dipendenti hanno notizie addirittura da fonti esterne al Comune di Terni.

Il tutto, anche per il fatto che detti progetti ed iniziative sono gestite in toto dallo staff assessorile e da altri soggetti, interni ed esterni all’ente Comune. Si denuncia la mancanza di chiarezza rispetto al ruolo dei singoli dipendenti, dovuta alla esagerata valorizzazione di alcune figure professionali a scapito di altre che pur possono mettere in campo un’esperienza lavorativa importante .

La situazione grottesca e paradossale sopra descritta, di pressoché totale mancanza di coinvolgimento, si aggrava laddove i dipendenti del settore cultura, qualora interpellati, non sono assolutamente in grado di fornire risposte, assistenza, né altro tipo di servizio all’utenza che ne fa richiesta, ignorando completamente ciò che di fatto è programmato o addirittura inizia a svolgersi all’interno della propria direzione .

Ora ci domandiamo, e di questo vogliamo interpellare i cittadini, se la politica che si sta adottando sia realmente nel vero interesse della nostra città e quali siano le reali intenzioni e disponibilità di dialogo e di confronto dei nostri amministratori.

Non comprendiamo e non accetteremo di conseguenza una politica autoritaria come quella che si realizza nell’assessorato alla cultura.

Aspettiamo risposte. Le aspettano i lavoratori, ma soprattutto i cittadini.
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