Comune di Terni, le opposizioni: «Stati generali della città»

La proposta di Pd, M5s, Senso civico e Terni immagina per rilanciare il territorio. «Amministrazione incapace e assente»

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Convocare degli «stati generali della città» e del lavoro, un evento per mettere intorno ad un tavolo le varie realtà del territorio ed elaborare insieme una strategia e una visione in prospettiva per Terni: la proposta è arrivata unitariamente, martedì mattina, dai gruppi di opposizione in Comune – M5s, Pd, Senso Civico e Terni Immagina – in una conferenza stampa online sull’attività 2020 e le prospettive del nuovo anno. Un’occasione per fare il punto sui principali temi sul piatto in città – dalla sanità al lavoro, dall’ambiente allo sviluppo – e ‘tirare le orecchie’ ad un’amministrazione accusata, tra le varie cose, di essere «assente».

Francesco Filipponi

Filipponi (Pd): «Opposizioni insieme per un progetto a lungo termine»

«Il fatto che siamo tutti qui insieme è un segnale – ha esordito il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi -, l’inizio di un percorso più lungo che ci auguriamo già dalle prossime scadenze amministrative, come il rinnovo del consiglio provinciale di marzo e le elezioni della tarda primavera, possa dare i frutti di un lavoro progettuale. Siamo opposizione, e non minoranza, che prova a diventare alternativa al centrodestra». A questo Filipponi rimprovera di «non avere una visione di città e di futuro». «Molte cose – ha sottolineato – sono state accantonate mentre devono essere proseguite, penso alla Città della salute, un investimento di 20 milioni di euro, o al piano periferie, proseguito solo per 2 progetti su 20, che doveva produrre un investimento di circa 13 milioni. Per quanto riguarda le opere pubbliche, sono state solo proseguite quelle iniziate durante la precedente consiliatura, come il PalaSport, oppure altre ancora, come quelle stradali (via XX Settembre, via Lungonera, via Bramante), sono state realizzate grazie a investimenti lasciati nelle casse sempre precedentemente». Aumento delle tariffe idriche, partecipate – «su questo punto mi aspettavo un intervento del sindaco, ma sfido a ricordarne uno in 12 mesi» il commento di Filipponi – e bilancio altri temi sul quale ha puntato il dito il capogruppo Pd. «Anche l’area di crisi complessa è un’altra questione abbandonata dall’amministrazione comunale, ci sarebbero risorse per circa 9 milioni per lo sviluppo del Polo universitario, ma il tavolo non si riunisce dal 2017. Bene i nuovi indirizzi universitari, ma servono anche infrastrutture». Infine «per le crisi industriali in atto c’è bisogno della presenza anche della maggioranza e della Regione dell’Umbria, sul lavoro proponiamo la convocazione degli Stati generali».

Alessandro Gentiletti

Gentiletti (Senso civico): «Manca la voglia di protagonismo»

Parlando della «visione comune costruita e sperimentata dalle opposizioni al di là delle differenze» ha aperto il suo intervento anche il capogruppo di Senso Civico Alessandro Gentiletti. «Visione comune rispetto all’incapacità di questa amministrazione – ha detto -, dove giorno dopo giorno si alternano l’assenza totale di ricambio generazionale e di prospettiva. La città ha visto un sindaco assente e un vuoto nelle istituzioni, per questo continueremo a fare opposizione per restituirle il giusto protagonismo». Gentiletti ha posto l’accento sulle politiche del lavoro, sottolineando «l’assenza di politiche di sviluppo economico, dove non si è vista nessuna capacità d’intervento». «Ast rappresenta oltre il 63% del Pil cittadino – ha continuato -, ma non può essere solo quella la visione di città per il lungo termine, sarebbe riduttivo. Se manca il protagonismo, la voglia e capacità di fare qualcosa non si va lontano». In merito all’emergenza sociale, secondo Gentiletti, «c’è stato il fallimento clamoroso dell’amministrazione, il tentativo di scaricabarile verso altri soggetti della propria incapacità organizzativa, come i ritardi nel bonus alimentare e nell’emergenza abitativa, i bandi, la mancanza di coordinamento con associazioni». Infine il capogruppo di Senso Civico ha sollecitato «la presenza dell’assessore regionale alla sanità Coletto a Terni, per rafforzare il polo ospedaliero ternano». «Oltre alla logica spartitoria del potere – ha concluso – in questa amministrazione non c’è altro».

Paolo Angeletti

Paolo Angeletti (Terni Immagina): «Serve un progetto globale»

Poi la parola è passata a Paolo Angeletti di Terni Immagina. «Il Governo attuale ha la responsabilità nel non aver tentato un progetto globale» ha detto, parlando di ambiente – «se avessero il pugno duro verso chi inquina la situazione migliorerebbe» la sua considerazione – e della pandemia. «Anche questa – ha detto – non è colpa dell’amministrazione locale, ma purtroppo anche qui non sembrano meravigliosi i tentativi di fronteggiarla su scala locale. Il problema vero, annoso, è la carenza di personale, l’ex Milizia rimane inutilizzata e manca una programmazione. Per questo la proposta degli stati generali, per tentare risposte concrete, precise». Un’ultima considerazione Angeletti l’ha fatta sull’edilizia residenziale pubblica. «Come è noto la gestione degli edifici è appannaggio dell’Ater, ma l’assegnazione degli alloggi dopo un lungo iter di richieste infruttuose, di diniego a causa di errori o sviste nella compilazione dei moduli di richiesta, è appannaggio del Comune. E i ritardi sono ormai pesanti. Stiamo parlando di persone, famiglie, che hanno bisogno di una casa, di un’abitazione».

Federico Pasculli

Pasculli (M5s): «Ambiente, situazione drammatica»

Infine la parola è passata a Federico Pasculli, capogruppo pentastellato. «In termini di riequilibri territoriali non è cambiato nulla, la governatrice Tesei in Regione non fa altro che bocciare sistematicamente il programma del sindaco Latini e Terni sta perdendo tutte le partite strategiche a partire da quella del nuovo assetto della provincia con l’apertura verso Spoleto e la Valnerina. Sul Recovery Fund la maggioranza non ha aperto nessun confronto e nessun dialogo, le scelte della Regione sulla sanità hanno penalizzato fortemente Terni e l’Umbria meridionale durante la pandemia. Amazon ha preferito investire a Magione piuttosto che a Terni, dove c’è una delle piastre logistiche più innovative. La situazione ambientale è drammatica. Nel 2020 abbiamo registrato il peggior dato dell’ultimo triennio rispetto agli sforamenti. Ma il problema più grande è che il centrodestra ci sta riportando indietro di 20 anni nell’approccio verso le questioni ambientali negando l’impatto predominante di industrie e inceneritori». Pasculli ha poi fornito un dato definito «sconcertante»: «L’Arpa nell’inventario delle emissioni del 2015 cita 150 mila tonnellate di emissioni circa per tutto il comparto industriale ternano, mentre Ast da sola autodichiara oltre 300 mila tonnellate di emissioni dirette. Ambiente, lavoro e salute è ciò che manca a questa città e che invece serve tanto».

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