Comune-Asm Terni, debiti/crediti: 307 mila euro per l’Iva

Scatta l’integrazione rispetto agli accordi transattivi 2019 per l’imposta sul valore aggiunto trattenuta dall’amministrazione

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di S.F.

Gli accordi transattivi con Asm – in uno dei due casi è coinvolta anche Cns srl – sulla partita crediti/debiti al 31 dicembre 2019 e la necessità di integrazione a causa del riconoscimento dell’imposta sul valore aggiunto per un totale di oltre 307 mila euro. Il Comune di Terni rimette mano alla transazione con la società partecipata con una corposa aggiunta: l’input arriva dalla direzione attività finanziarie e dovrà essere valutato dalla commissione bilancio prima del passaggio in consiglio comunale. Di mezzo anche l’Organo straordinario di liquidazione.

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La transazione con Asm: 111 mila euro da aggiungere

Tutto nasce dalla richiesta di Asm – luglio 2020 – in merito al versamento dell’Iva split in quanto «impropriamente intrattenuta» sulla base della transazione dell’anno precedente. Lo scorso febbraio il dirigente Stefano Tirinzi e Stefania Finocchio – la dirigente alle attività finanziarie nel periodo dell’accordo – hanno inviato una nota congiunta a palazzo Spada dove veniva specificata l’importanza della questione ai fini dell’ammissione del credito al dissesto: c’era una differenza da colmpare tra i 6 milion 132 mila euro che il Comune doveva ad Asm ed i 5 milioni 744 mila indicato nell’atto transattivo. Da qui i vari calcoli legati all’Imposta sul valore aggiunto, il 60% da corrispondere alla società per la procedura semplificata, con richiesta conclusiva della partecipata di versare l’importo di 111 mila euro «indebitamento trattenuto a titolo di Iva» e 153 mila quale «restituzione relativo ai crediti coperti da fondi vincolati». Niente da fare in quest’ultimo caso: «Non è possibile in quanto tali somme non costituivano cassa vincolata».

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L’accordo con Asm e Cns

Discorso identico anche per il secondo accordo: «L’Iva split relativa alle fatture non era stata inclusa nella transazione e pertanto anche in quanto caso il versamento da Osl non può essere oggetto di alcuna trattenuta per Iva split che resta a carico di Osl». Al termine dei calcoli basati sul 60% da corrispondere all’Rti – attiva nel servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani – per  ecco la cifra di 196 mila 776 euro. In entrambe le circostanze si tratta di operazioni che non vanno a modificare in termini sostanziali il riconoscimento reciproco tra le parti. In definitiva una specifica sull’assolvimento dell’Iva. Organo straordinario di liquidazione aggiornato.

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