Terni, bando direzione cultura senza pace

Concorso per il nuovo dirigente: c’è un ricorso ‘interno’ da parte di un funzionario di palazzo Spada. Ancora una volta nel mirino l’esclusione dei laureati in lettere

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di S.F.

Un bando senza pace. Già c’era stato un ricorso per la procedura di mobilità esterna – infruttuoso dopo il sorprendente ‘taglio’ dei tre candidati ammessi alla prova orale – e ora, a distanza di quattro mesi, si ripresenta la stessa situazione: a finire nel mirino questa volta c’è il concorso pubblico indetto lo scorso 11 febbraio per l’assunzione del nuovo dirigente per l’istruzione e la cultura del Comune di Terni. La motivazione non cambia e riguarda uno dei requisiti di accesso.

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Cosa è contestato 

Chi è interessato doveva – il termine per le presentazioni è scaduto il 12 marzo, per ora non c’è un elenco di ammessi ed esclusi – necessariamente avere una laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio o equipollenti (vecchio ordinamento o specialistica). Fuori i restanti. Ma, come accaduto a fine 2019, c’è chi si è lamentato per l’esclusione dei laureati in lettere considerato il tipo di ruolo che si andrà a ricoprire. Si tratta di un funzionario comunale di lunga data con titoli e vasta esperienza: difeso dall’avvocato Alessandro Longo, ha deciso di ricorrere al Tar Umbria per chiedere l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia – di una serie di atti. In primis il bando stesso, quindi la determinazione dirigenziale che ha dato il via libera alla procedura e gli altri provvedimenti collegati. Come ad esempio le delibere di giunta 173-333 dello scorso anno e la vecchia procedura riguardante la mobilità esterna volontaria. Di mezzo c’è anche l’iter per la direzione affari istituzionali/generali.

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Camera di consiglio

Il Tar Umbria, con un decreto monocratico, lo scorso 24 marzo ha respinto l’istanza cautelare del ricorrente perché in quel momento non esisteva – non è stata nemmeno nominata una commissione esaminatrice per ora – un danno concreto. Da giovedì 16 aprile riprende l’attività in camera di consiglio del Tribunale amministrativo regionale e dunque si può passare alla trattazione collegiale. A difendere il Comune sarà Paolo Gennari. E non è l’unico bando dirigenziale con un ricorso pendente. La differenza è che l’altro è già concluso.

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