Comune Terni, atti secretati sul dissesto: minoranza in tackle

Lunedì pomeriggio confronto su un atto di indirizzo del dicembre 2019: richiesta maggior trasparenza sulle comunicazioni della Corte dei conti. C’è la bocciatura

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di S.F.

Comunicazioni tempestive sul dissesto finanziario per ciò che arriva dalla Corte dei conti. Un atto depositato il 27 dicembre 2019 dai consiglieri di opposizione e sul quale, oltre un anno dopo, si è registrato uno scontro politico in sede di consiglio comunale a Terni: la maggioranza respinge l’input e alla fine c’è la bocciatura con 13 voti favorevoli e 20 contrari. Più di qualcuno allora ha voluto ricordare cosa accadde nell’era Leopoldo Di Girolamo e l’atteggiamento di chi, in quel periodo, era all’opposizione.

Gentiletti, Angeletti e Simonetti

La richiesta: «Secretazione non sia regola»

A spiegare le motivazioni che a fine 2019 portano i consiglieri di Senso Civico, Pd, M5S e Terni Immagina a presentare l’atto è stato Alessandro Gentiletti: «Le opposizioni chiedono che ci sia trasparenza. La secretazione deve essere l’eccezione e non la regola. Così come è sempre stato anche nei momenti più difficili della città. Le comunicazioni che riguardano il dissesto e provengono dalla Corte dei conti non devono essere secretate perché interessano tutti i cittadini ternani, le informazioni appartengono a tutti e non devono essere secretate: se l’atto non viene approvato si legittima il sistema che tiene all’oscuro i cittadini e che impedisce ai consiglieri di esercitare le loro prerogative», le parole dell’esponente di SC. Sfida tra avvocati perché gli risponde il capogruppo di FdI Maurizio Cecconelli: «Poco ammissibile dal punto di vista normativo, è strumentale. Queste sono cose materialmente irrealizzabili», ha sottolineato. Dalla maggioranza infatti è stato lanciato il messaggio che lo ‘stop’ arriva direttamente dalla Corte dei conti e non dall’amministrazione.

Il segretario generale del Comune Giampaolo Giunta

Orsini, il passato e l’attacco di Simonetti

Valdimiro Orsini (Uniti per Terni, all’epoca Pd) conosce bene la storia recente a palazzo Spada: «Alcune volte è la Corte dei conti che impone la segretezza su alcuni atti. Ma per esperienza personale posso dire che molte volte il segretario comunale la mette anche quando non viene richiesta. E ricordo ai consiglieri ciò che avvenne nella precedente consiliatura: gli atti erano visibili al protocollo tranne quelli riguardanti le singole persone, anche perché i gruppi di opposizione volevano trasparenza. In questo momento invece c’è un ‘abuso’ rispetto a questa pratica». Sulla stessa linea Luca Simonetti del M5S: «Qui non si tratta di atti secretati dalla Corte dei conti, ma di scelte arbitrarie di Giunta e credo siano avallate. Ciò ci lascia sgomenti. Veniamo da una legislatura molto accesa dove ci sono state indagini giudiziarie, un dissesto ed un sindaco finito agli arresti domiciliari – poi assolto -. E non c’è mai stato nessuno che abbia pensato di secretare gli atti. Ora avete preso questa abitudine e siamo sconcertati. La prima cosa che avete fatto è nascondere tutto per far sì che non si parli dei problemi. Inaccettabile e vergognoso il comportamento di chi era nella passata legislatura da consigliere d’opposizione e ora vota contro. Ne risponderete davanti alla città e all’opinione pubblica».

A destra Federico Brizi

La bocciatura

Paolo Angeletti (Terni Immagina) ha lamentato il fatto che «è inopportuno che si dica che l’atto è strumentale. Lo è tutto ciò che fa l’opposizione? Non credo». Emanuele Fiorini (Forza Centro) ha annunciato l’esposto contro il segretario comunale in merito all’audizione – è prevista per mercoledì mattina in IV° commissione – della dirigente agli affari istituzionali Emanuela De Vincenzi in merito al ‘caso Fattore’: «È follia avere questi comportamenti. Si nasconde qualcosa ai consiglieri?», il pensiero sugli atti secretati. Francesco Filipponi (Pd) ha fatto un lungo elenco di atti bloccati nel 2020: «Ricordo che il protocollo generale della precedente consiliatura era a disposizione a tutti, per qualsiasi atto. Ora invece molti provenienti dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti sono stati secretati. Chiaramente va rispettato il dispositivo dell’articolo 114 del codice di procedura penale per ciò che concerne le indagini preliminari e le udienze preliminare. Fatto salvo questo ed i dati sensibili, per il resto tutto deve essere pubblico. In questa amministrazione non accade: approvare questo nostro atto significherebe mettere a disposizione un patrimonio informativo che dovrebbe essere a disposizione tutti». A replicare è Federico Brizi della Lega: «Non condivido le illazioni rispetto all’operato della pubblica amministrazione. Si sottende quasi che si abusi rispetto a degli atti che dovrebbero avere una visibilità propria: se sono stati secretati evidentemente è stata seguita una procedura di legittimità normativa». Dopo venti minuti si vota e l’esito è scontato: 13 favorevoli e 20 contrati. Richiesta di maggior trasparenza a vuoto.

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