di S.F.
«A decorrere dal 2020, entro il 31 gennaio di ogni anno, le amministrazioni pubbliche comunicano l’ammontare complessivo dello stock di debiti commerciali residui scaduti e non pagati alla fine dell’esercizio precedente». C’è il comma 867 dell’articolo 1 della legge 145/2018 – bilancio di previsione dello Stato – alla base della pubblicazione del Comune di Terni in merito alla propria situazione su questo fronte. Nel caso di palazzo Spada si sfiorano i 2 milioni di euro.
I TEMPI MEDI DI PAGAMENTO 2022: 12 GIORNI

I debiti commerciali
Nel documento della direzione attività finanziarie pubblicato mercoledì c’è un riepilogo numerico più che sintetico: al 31 dicembre 2022 il Comune ha debiti commerciali complessivi per 1 milione 717 mila euro, vale a dire tre in meno rispetto allo stesso periodo del 2021 (erano 4,8 milioni, in linea con il 2020). Scende anche il numero delle imprese creditrici: 55 in meno nel confronto con lo scorso anno, ma non sono comunque poche (173). «Tutte le pubbliche amministrazioni – si legge sul portale del Mef – sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni. Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali. Negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, il numero delle PA che pagano i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è gradualmente e progressivamente ridotto». Nel 2020 la cifra sfiorava i 5 milioni di euro.