Contenitori rifiuti nelle piazze: una provocazione riuscita

Terni – Quello di ‘scuotere’ i ternani era uno degli obiettivi dell’idea progettuale accolta da Asm. Dibattito sul’ubicazione ma la finalità ‘artistica’ si può dire raggiunta

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Poco o nulla da dire sul progetto, interessante, ma forse una collocazione più accorta dei contenitori – su cui sembra che l’amministrazione comunale non abbia avuto voce in capitolo – avrebbe suscitato meno malumori. Tanto che, subissato di richieste di chiarimenti – forse per la sua ‘vis’ civica – giovedì sera il consigliere comunale Michele Rossi, via social, è arrivato ad assicurare a tutti che «domani mattina (venerdì, ndR) saranno spostati in posizione più corretta. Ho chiesto anche che le immagini riprodotte riguardino il territorio in modo da poter essere possibile veicolo di promozione turistica. Vi sembrerà strano ma la parte politica del comune di Terni non era a conoscenza dell’iniziativa che, se nel merito ritengo giusta, nella parte realizzativa è a dir poco discutibile».

L’idea

Al netto delle polemiche, resta l’imprinting di ‘Differenzi’arte in centro’, progetto avanzato per il bando comunale CARES, accolto e quindi finanziato. L’azione degli ideatori si basa sull’installazione di quattro contenitori per la raccolta differenziata in alcune delle principali piazze del centro storico: piazza San Francesco, largo Villa Glori, piazza Tacito e piazza della Repubblica. Ognuno di essi è composto da due pannelli che ospitano riproduzioni di opere di giovani artisti ternani. Sulle posizioni dei contenitori, si è già detto. Sulle immagini raffigurate, la proposta del consigliere Rossi rischia forse di snaturare un’idea che – nata per restare attiva fino a fine novembre – accoglie creazioni ben diverse dalle icone del turismo locale.

Il dibattito e gli apprezzamenti

L’idea originale messa in campo è quella di «stravolgere l’approccio fisico e psicologico con un oggetto di uso comune come il contenitore della spazzatura. Di solito – spiegano gli ideatori – sono oggetti discreti, semplici, la cui estetica è poco curata o messa in secondo piano. Potremmo dire che si fanno notare soltanto quando sono assenti e non sopperiscono quindi al bisogno di gettare un rifiuto. Cambiando la relazione tra questo oggetto e chi ne usufruisce cosa succede? Questo progetto è doppiamente provocatorio in quanto rende espliciti due concetti: il valore dei rifiuti e la fatica che fa l’arte contemporanea ad emergere». Ad aggiudicarsi il concorso è stata l’idea progettuale di Francesca Fausti, insieme alla cooperativa Zerodue, proprietaria dei contenitori. Un’idea pienamente accolta ed apprezzata da Asm e presentata anche alla recente edizione di Umbria Green Festival, grazie all’interesse dell’organizzatore Daniele Zepparelli. E circa l’obiettivo di ‘provocare’, si può dire che sia stato pienamente centrato.

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