Coop, anche a Perugia protesta per il rinnovo

Sit-in e volantinaggio a piazza Matteotti: «Vogliono ridiscutere il nostro contratto. In Umbria troppi supermercati»

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Più che una protesta è stato un sit-in, con tanto di volantinaggio, andato in scena in pieno centro, davanti al punto vendita di piazza Matteotti. È la tappa umbra dell’agitazione nazionale dei lavoratori ‘a marchio Coop’ che lamentano di essere senza contratto da 4 anni.

LE IMMAGINI E LE RAGIONI DELLA PROTESTA – VIDEO

I manifesti di protesta

«Vogliono diminuire le tutele» Una vertenza che in tutta Italia riguarda all’incirca 60mila addetti. Vogliono un aumento congruo (85 euro di aumento mensile medio) senza dover rinunciare a nessuna delle tutele fin qui accumulate e pretendono anche gli arretrati per i mancati aumenti goduti negli anni di vacanza contrattuale (oltre 3mila euro). «Per contro, la società propone di diminuire progressivamente le tutele e le garanzie contrattuali: il pagamento dei primi giorni di malattia e alcuni livelli di inquadramento, con la riduzione della tariffa oraria; infine pretendono di avere deroghe al contratto al primo accenno di crisi», dice Francesco Bartoli di Filcams Cgil, presente al presidio con i colleghi di Cisl e Uil, i cui rappresentanti anno distribuito volantini ai passanti e in particolare agli avventori del supermercato.

Serve regolamentazione «Questo settore rischia di diventare il far west», aggiunge Bartoli, che punta il dito contro l’aumento di punti vendita: «Ci sono sempre meno clienti e sempre più supermercati, l’Umbria l’Umbria è la seconda regione in Italia per il rapporto fra metri quadri di supermercati e abitanti, più se ne costruiscono più quelli attuali vanno in difficoltà, per questo ci vorrebbe una regolamentazione a livello regionale e la legge regionale sul commercio approvata di recente non lo ha fatto».

L’interrogazione dei Cinque Stelle A margine di tutto ciò c’è il fatto che Coop continua a sentire la crisi. Una vicenda in merito alla quale c’era stata una interrogazione all’assemblea regionale, promossa dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari. Ad innescare l’allarme la dismissione dei punti vendita dell’area toscana, con relativi rischi industriali e occupazionali anche per l’Umbria.

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