Coop cala la mannaia: lavoratori alle strette

Terni, gli ex Superconti conservano il posto, ma a caro prezzo. Ditte fuori dal 1° gennaio

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Adesso si possono togliere tutti i condizionali. E cominciare a parlare di dati certi. Di numeri, di soldi e di diritti. Davanti a ciascuno dei quali – come conseguenza della prima applicazione concreta dell’acquisizione di Superconti da parte di Coop Centro Italia – c’è un segno ‘meno’.

Il centro commerciale 'Le Fontane'

Il centro commerciale ‘Le Fontane’

L’assemblea Perché i sindacalisti, nell’assemblea che si è svolta martedì sera, ai lavoratori hanno – né più e né meno – confermato quello che umbriaOn aveva scritto nel pomeriggio dello stesso giorno: l’apertura del nuovo  supermercato ‘Fontana di Polo’ – domenica 8 novembre, con contestuale chiusura del punto di vendita posto all’interno del centro commerciale ‘Le Fontane’ – avverrà con modalità per nulla vantaggiose per i lavoratori.

I dipendenti Il nuovo supermercato lavorerà con 47 addetti, almeno nella fase iniziale: 35 verranno ‘prelevati’ dal punto di vendita che sarà chiuso, mentre 12 saranno trasferiti da quello di via del Centenario. Dal punto di vendita de ‘Le Fontane’ non passeranno al nuovo supermercato le quattro figure di livello più elevato, che resteranno in organico al gruppo Superconti, mentre tutti gli altri saranno licenziati e poi riassunti da Coop.

I contratti Confermato anche che ai lavoratori ex Superconti verranno azzerati tutti gli ‘scatti di anzianità’ maturati nel periodo in cui hanno lavorato per la vecchia proprietà, mentre saranno mantenuti i livelli retributivi ‘base’ di livello. Ovvio che, soprattutto ai 12 che saranno trasferiti da via del Centenario – selezionati tra gli ultimi assunti – verranno applicati i ‘nuovi’ contratti di lavoro previsti dal governo Renzi. Con tutto ciò che ne consegue.

Meno soldi Confermato, poi, che nelle buste paga i lavoratori troveranno un bel po’ di soldi in meno: per un ‘anziano’ si potrebbe arrivare anche a superare i 150 euro al mese. E questo, ovviamente, avrà delle ripercussioni non trascurabili anche in prospettiva futura, sui calcoli che si dovranno fare al momento di andare in pensione. La quale, a sua volta, sarà meno pingue.

Integrativo bloccato Altra brutta sorpresa per i lavoratori è stata quella rappresentata dallo scoprire che – per loro che arrivano da Superconti – i benefici del contratto integrativo Coop non varranno per i prossimi 48 mesi. Che fanno quattro anni, nel corso dei quali per loro sarà tutto bloccato.

La riunione Dopo l’assemblea sindacale, nella serata di mercoledì i lavoratori dovrebbero essere attesi da un nuovo incontro, stavolta con i nuovi padroni di Coop, che – stando alle informazioni raccolte da umbriaOn – dovrebbero ufficializzare i passaggi da un posto di lavoro all’altro.

Le ditte esterne Altra conferma alle anticipazioni già offerte è quella rappresentata dall’intenzione manifestata da Coop Centro Italia di rescindere tutti i contratti in essere con le ditte esterne con le quali aveva intrecciato rapporti Superconti. Le comunicazioni già inviate parlano chiaro: i contratti restano validi fino al 31 dicembre. Poi ‘tana libera tutti’.

La ‘ricontrattazione’ Poi, certo – esempi illuminanti non mancano, da queste parti – potrebbe anche aprirsi la fase della ‘ricontrattazione’ che, tradotto, significa rivedere al ribasso le somme che stanno scritte sui contratti in essere. Anche se in molti casi Coop ha già i suoi referenti di fiducia e, quindi, per qualche ditta locale si avvicina il momento dei saluti. Che non potranno che avere ripercussioni sul piano occupazionale.

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