Corte dei Conti: «Sanità umbra era condizionata»

Intervento della procuratrice regionale Francaviglia. Relazione che traccia un panorama desolante in particolare sull’inchiesta concorsopoli e sul post terremoto

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La procuratrice regionale della Corte dei conti dell’Umbria, Rosa Francaviglia, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, punta il dito contro la sanità umbra, partendo dall’inchiesta sui presunti concorsi pilotati all’ospedale Perugia «hanno inevitabilmente inciso su assetti consolidati pluriennali, svelando una struttura di potere capace di incidere pesantemente sulla sanità che, da sola, assorbe circa l’80% delle risorse finanziarie regionali annualmente disponibili».

Anno fondamentale

«Il 2019 impresso una svolta epocale nella storia dell’Umbria e questo sistema di controllo, improntato a logiche clientelari e profondamente pervasive, ha condizionato e patologizzato la gestione della cosa pubblica asservendola ad interessi particolari, egoistici e personalistici. Il servizio sanitario nazionale rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale, sicché gli illeciti penali ed erariali perpetrati in ambito sanitario, nella specie regionale, risultano particolarmente gravi perché, screditando la sanità pubblica, sono suscettibili di innescare effetti discorsivi e facili strumentalizzazioni anche favorendo la sanità privata che non è di certo la panacea di tutti i mali».

«Terremoto, scenario avvilente»

«A distanza di quasi quattro anni dal sisma lo scenario è avvilente, non soltanto per la mancata parziale rimozione delle macerie, per i consistenti danni subiti dal patrimonio storico-artistico, dagli immobili pubblici e da quelli di civile abitazione, nonché dall’apparato produttivo locale, ma anche per le ingrate condizioni di vita di chi è ancora alloggiato nelle soluzioni abitative in emergenza», aggiunge la procuratrice regionale Francaviglia. «Su 4.856 pratiche previste – spiega Francaviglia – ne risultano mancanti ben 3.363. Quelle presentate al 31 dicembre 2019 presso l’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Umbria per danni lievi e per gravi sono 1.779, 757 accolte con rilascio del decreto per il contributo, 86 inammissibili e 936 in istruttoria. Quanto agli immobili con danni gravi, il quadro è desolante perché, al 31 dicembre 2019, su 5.654 edifici inagibili, sono state presentate soltanto 330 pratiche e, quindi, ne mancano ben 5.454». 

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