Costosi impianti fotovoltaici relizzati nel corso degli anni dal Comune di Bettona con soldi pubblici, scollegati dalla rete elettrica sin dal 2015 – in un caso addirittura dal 2011 – per l’assenza di manutenzioni. Da qui – secondo quanto rilevato dalla Guardia di finanza e fatto proprio dalla procura regionale della Corte dei Conti dell’Umbria – un danno erariale per le casse comunali, dovuto alla mancata produzione di energia elettrica (e quindi mancati introiti da ‘conto energia’ e da ‘scambio energia’), quantificato in 45.976 euro. Somma che la magistratura contabile, al netto dell’intervenuta prescrizione e quindi prendendo in esame il periodo 2016-2019, ha chiesto indietro a tre ex responsabili dell’ufficio area tecnica del Comune di Bettona. Tutti sono stati condannati dalla Corte dei Conti dell’Umbria – presidente Piero Carlo Floreani, giudici Rosalba Di Giulio e Pasquale Fava – a risarcire l’ente: si tratta di Mario Papalia (responsabile area tecnica dal 2016 al 31 marzo 2017; dovrà versare 14.133 euro), Luca Pastorelli (responsabile dal 1° aprile 2017 al 30 giugno 2019; 26.036 euro) e Alessandro Banti (responsabile per il restante periodo; 5.806 euro). Secondo i giudici di via Martiri dei Lager, «l’pmissione di manutenzione ha determinato il mancato incameramento delle somme preventivate, mentre il Comune continuava a pagare gli interessi sui mutui contratti per la realizzazione dell’impianto. La gestione pubblica dei beni si è rivelata, quindi, inefficiente e non economica. Il fermo tecnico degli impianti, con incremento progressivo del numero di quelli scollegati dalla rete, iniziato nel 2011, si è acuito nel 2015 senza che nulla di concreto e fattivo abbiano fatto i responsabili dell’area tecnica avvicendatisi nel corso degli anni». Probabile che le difese intenda impugnare la decisione in appello, per ottenere una revisione favorevole ai propri assistiti.