Covid, 14 classi in isolamento in Umbria

Si tratta di nidi, scuole d’infanzia ed elementari. Coletto: «Vigilare su palestre e mense»

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di F.L.

Alla giornata di venerdì 14 gennaio 2022, sono 14 le classi in isolamento (erano 5 il giorno precedente) e 37 quelle in osservazione, a causa del Covid-19 nelle scuole umbre. Si tratta di nidi, infanzia ed elementari. A rendere noto il dato è stata Carla Bietta, del nucleo epidemiologico regionale, che ha anche illustrato un’analisi sulle fasce di età in cui si concentra la maggior parte dei casi positivi.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Carla Bietta (foto archivio)

Fascia 14-18 anni più interessata al virus

«Dal 1° novembre – ha detto – le fasce d’età interessate maggiormente dalla circolazione del virus sono quelle dei più giovani e propense al movimento. Nell’ultimo dato aggiornato al 12 gennaio la categoria che ha incidenza più alta è la fascia di età 14-18 anni, a seguire 11-13 anni, 19-24, 6-10, e 25-44. Popolazione che in parte frequenta luoghi come la scuola e in parte che si muove per necessità e lavoro. Tutto questo movimento ha portato ad una grande numerosità di test. Proprio in merito ai test effettuati, c’è stato un aumento di questa numerosità in tutte le fasce, ma maggiormente nelle fasce 14-18, 11-13 e 6-10, oltre che nelle fasce 0-2 e 3-5. Questo giustifica l’attenzione alla vaccinazione nelle fasce d’età in cui ancora si può fare».

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Nella scuola, dal 1° dicembre il ‘picco’ di classi in isolamento è stato nel periodo delle vacanze di Natale, dove i ragazzi hanno avuto maggiore convivialità, con una punta di 124 classi in isolamento il 26 dicembre. Se in quel periodo il fenomeno riguardava in particolare le scuole medie e superiori, dall’Epifania (dove il dato era sceso a 3 classi in isolamento) in poi interessa invece sono nido-infanzia ed elementari. «Nulla osta l’attività in presenza» ha commentato l’assessore regionale alla salute Luca Coletto, ribadendo la scelta della Regione di non ricorrere alla dad. «Semmai – ha aggiunto – la vigilanza va fatta prima nelle palestre a livello scolastico, dove è difficile il ricambio d’aria, e nelle mense, dove ci sono situazioni di convivialità. Questi spazi dovrebbero essere gestiti in maniera più attenta rispetto a ventilazione e igienizzazione».

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