Covid: «Umbria vicina al picco positivi, in calo l’incidenza»

L’aggiornamento della Regione sulla situazione epidemiologica: cuore verde spera di rimanere in bianco

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di F.L.

«Dopo l’impennata registrata verso il 25 novembre, che ci aveva fatto sospettare che qualcosa stesse cambiando e spinto a dare l’allarme, c’è un accenno alla stabilizzazione della media mobile dei nuovi positivi. Questo non vuol dire che abbiamo ancora toccato il picco, ma che siamo molti vicini. Anche l’incidenza sta calando. Seguiamo lo stesso andamento nazionale, anticipando il picco delle due curve». Stando alle parole di Marco Cristofori, del nucleo epidemiologico regionale, l’aggiornamento del quadro Covid in Umbria – tracciato venerdì mattina da parte della Regione – conferma che inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel in merito alla quinta ondata della pandemia.

SPECIALE COVID – UMBRIAON
L’ANALISI DEL NUCLEO EPIDEMIOLOGICO UMBRO AL 14 GENNAIO 2022 (.PDF)

Umbria verso la conferma del ‘bianco’

«C’è attesa per il responso della cabina di regia nazionale sulle colorazioni, che arriverà in giornata, ma stando ai numeri sui ricoveri, l’Umbria dovrebbe rimanere in bianco. Nonostante tutto i dati sono confortanti, siamo ottimisti» ha precisato l’assessore alla salute, Luca Coletto.  Lo stesso assessore, in apertura della conferenza stampa, ha sottolineato che «la fondazione Gimbe ci dice che l’incremento degli infetti è dello 0,5%, il più basso a livello nazionale». Il dottor Cristofori ha poi sottolineato che l’Rt è «al di sotto di 1, mentre la media nazionale è sopra all’1, e questo ci dà un po’ di speranza. Sia la curva che cambia che l’Rt – ha proseguito – ci dicono che probabilmente ci sarà una discesa dei contagi».

Positivi ricoverati: «Il 30/40% ordinari non ha a che fare con il virus»

RECUPERO PRESTAZIONI AMBULATORIALI – IL PIANO DELLA REGIONE UMBRIA (.PDF)

Ricoveri e liste di attesa, si torna ai livelli pre-Covid

Coletto ha poi sottolineato che, nonostante la fase Omicron, «gli ospedali, anche se faticosamente, stanno erogando le prestazioni richieste». «I dati – ha aggiunto – lo dimostrano: per quanto riguarda i ricoveri chirurgici, nel 2021 sono state erogate le stesse prestazioni del 2019». All’azienda ospedaliera di Perugia dai 3.321 ricoveri chirurgici totali (ordinari e day surgery) del quarto trimestre 2019 si è scesi ai 2.336 del 2020 per poi risalire ai 3.314 del 2021, al Santa Maria di Terni dai 3.357 ricoveri del pre-pandemia si è passati a 2.245 e poi 3.260. Per il commissario all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, la strategia complessiva della Regione nella gestione del Covid è orientata a «salvaguardare il servizio sanitario in maniera tale da tutelare coloro che vi ricorrono e la operatività del sistema, a gestire le attività socio-sanitarie assistenziali territoriali per evitare il ricovero ospedaliero nei casi positivi pauci-sintomatici con adeguate terapie domiciliari e, laddove indicati, con anticorpi monoclonali». Un cenno è stato fatto anche alla questione delle liste di attesa. «Nonostante il periodo festivo – ha spiegato ancora D’Angelo -, dal 30 novembre al 5 gennaio, le aziende hanno preso in carico, calendarizzato e erogato 35.493 prestazioni. Tutto ciò è stato possibile anche grazie ad una campagna di vaccinazioni che vede in Umbria l’80,1% della popolazione vaccinata e solo il 4,7 per cento di over 50 non vaccinati». La regione si pone inoltre sempre al di sopra della media nazionale per il consumo di dosi (98%).

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