Covid-19, Terni: Petrux «Moto in 2° piano»

MotoGp in stand-by. Il ternano: «Papà è stato male una settimana fa, ma per fortuna tampone negativo. Vorrei vedere senso di unità anche tra i politici»

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«Cosa succedera? È la domanda che mi pongo spesso in questi giorni a casa dei miei a Terni». Tra gli appuntamenti mondiali cancellati o rinviati a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 ci sono vari gran premi della MotoGp: c’è anche Danilo Petrucci tra coloro che hanno ‘sospeso’ la loro normale quotidianità in attesa di vedere la luce in fondo al tunnel. Al momento il primo appuntamento è fissato per maggio, ma resta complicato pensare che non ci possano registrare ulteriori stop visto lo sviluppo della pandemia. Il 29enne ternano ne ha parlato in un’intervista concessa a La Gazzetta dello sport.

24 FEBBRAIO, ULTIMI TEST UFFICIALI. POI LO STOP

Petrucci in stand-by

L’attesa e la preoccupazione per il padre

Test ufficiali in Asia e poi stop all’avvio della stagione. Ora è tempo di restare in casa e seguire le regole imposte dal decreto governativo: «Ho preferito – commenta Petrux – tornare qui, anche perché una settimana fa papà è stato male. Febbre, tosse… in ospedale gli hanno fatto il tampone, per fortuna negativo e ora, mentre scrivo, Danilone è in giardino a tagliare l’erba. Come tutto anche io – le parole del ducatista umbro –  so quello che succede informandomi su internet, leggendo i giornali, cercando di scremare le informazioni, provando a evitare le fake news. E cercando di allenarmi come posso: gli ultimi giorni ho preso la mountain bike e sono andato su per le colline da solo. Mi sto organizzando una palestra in casa, moto purtroppo non se ne può fare. II decreto permette agll atleti professionisti, olimpici e di interesse nazionale di allenarsi, avessi una pista da cross privata potrei girare. Anche se non sarebbe il massimo dell’esempio».

Danilo Petrucci nei test di Losail a febbraio

La resistenza

Per almeno un paio di mesi niente gare ufficiali per il circuito MotoGp: «Ho anche approfittato – continua Petrucci – di questo tempo a riposo per recuperare da vecchi acciacchi: la spalla, la coscia. Però mi manca proprio la mia moto, non so quando guiderò la Ducati numero 9. Quando la domenica prima del Qatar mi hanno detto che non si sarebbe corso ho provato un senso di vuoto e tristezza. E psicologicamente ho faticato tutta la settimana, poca concentrazione e voglia di far qualcosa. Come uno che si prepara tantissimo per mesi e all’improvviso ti dicono che e tutto uno scherzo; però nei test mi sono tolto una soddisfazione: sono il solo che ha fatto di fila i 22 giri di gara. Il mio gran premio l’ho corso, l’ho vinto e sono arrivato ultimo. Ma la moto di questi tempi passa in secondo piano».

Il nord Italia e il senso di unità

Un pensiero a chi, rispetto al resto della penisola, è in una situazione critica: «Sono molto preoccupato soprattutto per la situazione al nord Italia. Enrico Crippa, il mio assistente, abita al centro della zona rossa e lì è tosta. Quando tutto flnira sarà una botta a livello economico, come a impatto civico: sarà peggio dell’11 settembre quando riprenderemo a girare. In questi giorni vedo la gente cantare sui balconi, questo disastro ha fatto trovare un senso di unità che però io vorrei vedere anche tra quei politici che litigano sempre. Ci si dovrebbe ricordare che non siamo di destra o di sinistra, ma italiani. C’e gente che muore, gente che fallirà, è un casino enorme. Come Italia ci siamo presi per primi questa batosta e speriamo di uscirne prima. Ma alcune cose non mi tornano: la Russia non dice – conclude – cosa succede da lei e intanto litiga con l’Arabia Saudita per il petrolio, ho paura che questa cosa sia usata per fare speculazione. E intanto penso sempre alla moto. Speriamo di tornare per il Mugello». Programmato per il 31 maggio.

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