Covid: «In Umbria solo 19 assunzioni a tempo indeterminato»

Sanità – Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl attaccano: «La nostra regione agli ultimi posti. Altrove hanno fatto centinaia di contratti stabili»

Condividi questo articolo su

«Rapportando i dati alla popolazione emerge chiaramente come la nostra regione sia agli ultimi posti per assunzioni stabili». A parlare della problematica venerdì mattina sono stati Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, con tanto di dati in ambito sanitario: «Solo 19 a tempo indeterminato per l’emergenza Covid in Umbria. Altrove hanno fatto centinaia di contratti stabili, quindi si può. Palazzo Donini riprenda il confronto dal verbale del 10 novembre».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I numeri

Tatiana Cazzaniga (Fp Cgil), Marcello Romeggini, Luca Talevi (Fp Cisl) e Marco Cotone (Uil Fpl) hanno attaccato sulla base dei dati elaborati dalla Corte dei conti nella memoria sul bilancio di previsione dello Stato per il 2021: «Testimoniano che le assunzioni a tempo indeterminato, quelle che sono in grado di trattenere e strutturare il personale sanitario nel sistema regionale, sono possibili. La Toscana ad esempio ha assunto per l’emergenza Covid 1.847 infermieri, 50 medici e altre 996 figure professionali a tempo indeterminato, mentre l’Umbria solo 2 medici, 16 infermieri e un professionista sanitario. Ancora – sottolineano in merito al verbale del 10 novembre – non abbiamo ricevuto nulla da palazzo Donini mentre la nostra proposta è sul tavolo della presidente da più di una settimana. Ogni giorno che passa la situazione si complica ulteriormente. Invitiamo quindi la presidente e l’assessore a riprendere immediatamente il confronto per chiudere finalmente la questione assunzioni e affrontare quella delle risorse aggiuntive per il personale».

Lo sciopero nazionale

Sindacati pronti per lo sciopero nazionale del pubblico impiego in programma mercoledì prossimo: «Assurdo – evidenziano – che in un momento come questo i lavoratori pubblici, quelli che hanno retto il paese nell’emergenza, siano costretti a scioperare per chiedere qualcosa di dovuto come il rinnovo contrattuale, le assunzioni e la sicurezza, ma di fronte alla sordità e alle chiusure del governo lo sciopero diventa l’unico strumento possibile». La giornata di astensione dal lavoro in Umbria sarà accompagnata da due presidi: uno in piazza Italia a Perugia e uno presso l’ospedale di Orvieto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli