‘Decontribuzione sud’, c’è anche l’Umbria

Covid, Dl Agosto – Esonero del 30% dei contributi per i dipendenti a carico dei datori di lavoro: riguarda circa 181 mila lavoratori

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Un esonero del 30% dei contributi previdenziali e assistenziali – a carico dei datori di lavori privati non agricoli – per i dipendenti nel periodo 1° ottobre 2020 – 31 dicembre 2020. È ciò che prevede l’articolo 27 del ‘Decreto Agosto’, da poche ore bollinato dalla Ragioneria di Stato: fa riferimento alle agevolazioni per l’occupazione in aree svantaggiate con la misura ‘decontribuzione sud’. C’è anche l’Umbria, coinvolta insieme a Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Molise e Abruzzo.

COVID, IL DL AGOSTO – DOCUMENTO COMPLETO

La misura e l’esclusione

In totale la ‘decontribuzione sud’ – si evince dallo schema inserito nella relazione tecnica – riguarda oltre 3 milioni di lavoratori: l’Umbria ne conta 181 mila (media mensile) per un monte retributivo pari a 323 miloni di euro. «L’agevolazione è pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai medesimi con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), in Regioni che nel 2018 presentavano un prodotto intemo lordo pro capite inferiore al 75%  della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale ed concessa previa autorizzazione della Commissione europea. Sono esclusi – viene specificato – dall’agevolazione i contratti di lavoro domestico». Si è ipotizzata un’aliquota contributiva – media – a carico del datore di lavoro pari al 31%.

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L’obiettivo

L’agevolazione ha lo scopo di contenere gli effetti «straordinari sull’occupazione determinati dall’epidemia da covid-19 in aree caratterizzate da grave situazioni di disagio socio-economico e di garantire la tutela dei livelli occupazionali, ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contralti di lavoro domestico, a riconosciuta, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente». La concessione è comunque subordinata all’autorizzazione della commissione europea. 

 

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