«Con questi numeri è difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa, così come forme di aggregazioni o raduni. Specie con persone che arrivano da contesti diversi». È stato sottolineato sabato mattina da Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, rispettivamente presidenti dell’Istituto e del consiglio superiore di sanità, in occasione del classico appuntamento stampa per parlare delle considerazioni sull’andamento epidemiologico per il Covid-19 sul territorio e l’aggiornamento dei dati. Focus in particolar modo sul periodo natalizio.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
Il miglioramento
Durante il corso della conferenza è stato messo in evidenza – con slide e numeri a supporto – che la «curva sta decrescendo per i positivi. Ci aspettiamo una fase con riduzione progressiva dei casi, ma ancora c’è un’incidenza cumulativa elevata sia a 7 che a 14 giorni. Anche quella per l’occupazione dei posti letto di area medica e di terapia intensiva inizia ad andare verso l’appiattimento; il numero dei decessi tuttavia è ancora alto». Ribadito inoltre che «la velocità di trasmissione sta rallentando (Rt) e per la prima volta l’incidenza deflette leggermente nei suoi valori calcolati nei 14 giorni. Non dobbiamo assolutamente rallentare le misure, il sovraccarico è ancora alto in molte regioni». Si tratta della terza settimana di fila (l’ultima presa in esame va dal 16 al 22 novembre) con una decelerazione».
Un Natale diverso
Quindi l’accenno al periodo natalizio in arrivo: «Se non rispettassimo distanziamenti e divieto di aggregazione il rischio è che i numeri risalgano. Dovremo immaginare un Natale – le parole di Brusaferro – con una sua unicità e affetti da vivere in dimensione Covid. Speriamo sia il primo e l’ultimo».