Indice Rt Umbria 1.40, il secondo più alto dopo la Valle d’Aosta

Covid – Nuovo report del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità: «Si segnalano elementi di criticità per la diffusione del virus»

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«In Italia si osserva un’accelerazione del progressivo peggioramento dell’epidemia di SARS-CoV-2 segnalato da undici settimane che si riflette in un aggravio di lavoro sui servizi sanitari territoriali. Per la prima volta si segnalano elementi di criticità elevata relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese». Lo scrivono ministero della Salute e Istituto superiore di sanità nel consueto report settimanale per l’analii dell’andamento epidemiologico. L’indice Rt dell’Umbria – riguarda il periodo che va dal 5 all’11 ottobre – sale a 1.40, per un’incidenza media di 382 ogni 100.000 abitanti: è il secondo più alto dopo quello della Valle d’Aosta.

IL REPORT PER L’UMBRIA
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’evoluzione e la scuola

Ministero e Iss sottolineano che «nel periodo 24 settembre – 07 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,17 (95%CI: 1,03 – 1,50); questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, ma la trasmissione intra – scolastica rimane complessivamente una dinamica di trasmissione limitata: 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Si assiste ad una accelerazione – si legge – nella evoluzione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero di casi, evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/PA, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese. La situazione descritta evidenzia importanti segnali di allerta legati a un aumento della trasmissione».

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