Covid, ospedale Terni: approvata proposta Invitalia per modulo TI

Si tratta di uno spazio di oltre 30×18 metri con superficie coperta di 330 metri quadrati per l’allestimento di 12 posti letto di terapia intensiva. Il progetto Operamed

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di S.F.

Ingombro massimo di 31×18,8 metri con superficie coperta complessiva di 330 metri quadrati e un tunnel di collegamento alla struttura esistente. In estrema sintesi è il progetto del modulo prefabbricato – con dotazioni impiantistiche ed apparecchiature mediche – per l’ospedale di Terni utile all’allestimento di dodici posti letto di terapia intensiva destinati a pazienti positivi al Covid-19. Il commissario straordinario Pasquale Chiarelli giovedì mattina ha dato il via libera alla proposta di Invitalia: ad occuparsene è stata la società veneta Operamed.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il render dell’esterno

L’esigenza e la possibilità

Come noto l’input è arrivato dal direttore regionale – salute e welfare – Claudio Dario nei confronti del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Antonio Onnis: in sostanza a Perugia, Terni, Città di Castello e Foligno ci saranno dei moduli prefabbricati per ulteriori posti letto di TI, utili soprattutto in caso di ‘terza ondata’. Non solo: nel caso del ‘Santa Maria’ ciò consentirebbe in un secondo momento di «poter realizzare i lavori edili e di adeguamento impiantistico previsti dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in aree al momento destinate all’assistenza di pazienti di area critica». Ad  aver seguito l’iter è l’ingegnere Gianluca Bandini. Tra le attrezzature medicali previste c’è il frigo farmaci, il carrello di emergenza, un elettrocardiografo ed un videolaringoscopio.

CHIARELLI E L’OSPEDALE: «SITUAZIONE NON ROSEA. MA NEMMENO NERA»

L’ospedale di Terni (foto Regione Umbria)

Cosa si propone

Nella documentazione di Operamed viene specificato che «si prevedono spazi destinati per l’area di ricovero letti, da adibire alla cura in terapia intensiva di pazientiaffetti da Sars-CoV-2. Le zone di degenza dei pazienti dovranno essere isolate dalle altre parti ancillari mediante sistemi a filtro tipo ‘air Lock’ con porte a consenso, messo in depressione rispetto alla zona pulita di ingresso. Saranno predisposte le attrezzature di stativi pensili permettendo spazi di lavoro adeguati a prestare le cure mediche ai pazienti. La proposta di layout è stata formulata considerando un collegamento con la struttura esistente che potesse risultare strategico e consentisse agevolmente la creazione di un’ampia zona di ingresso, con collegamento diretto agli ambienti puliti e all’area di degenza, in modo da garantire la separazione dei flussi di utenza. L’area di degenza complessiva – si legge – risulta di 152,4 mq per un corrispettivo di 15,3 mq a posto letto, tutti attestati alle pareti perimetrali del blocco. In più sono stati previsti due box per i pazienti da mantenere in isolamento, opportunamente filtrati e con un vuotatoio dedicato, rispettivamente di 15,8 mq e 17,8 mq». A livello strutturale la società ha optato «per un’impostazione neutrale, un volume puro con un elemento distintivo. In questo modo, l’unità viene percepita come concettualmente indipendente, e non dipende dalle variabili di materiali o geometrie dei fabbricati adiacenti». Per ciascun posto letto è prevista – in particolar modo – la fornitura di sei pompe siringa, due pompe infusionali, ventilatore polmonare e monitor multiparametrico. La stima per il completamento e la consegna all’ospedale dalla stipula del contratto è di circa 35 giorni.

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