Covid, Perugia piange l’agente penitenziario Massimo Rossi

Avrebbe compiuto 56 anni a luglio, lascia la moglie e la figlia. Il ricordo del Sappe: «Collega stimato e rispettato»

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A dare la triste notizia è l’organo ufficiale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe: è morto a Perugia Massimo Rossi, agente della polizia penitenziaria, sposato e padre di una ragazza di 16 anni. Si tratta – riferisce il sindacato – «dell’undicesimo poliziotto penitenziario vittima del Covid». A luglio avrebbe compiuto 56 anni.

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«Era vice sovrintendente in servizio al Nucleo traduzioni e piantonamenti e da giovane aveva fatto parte del gruppo sportivo ‘Fiamme Azzurre’ con l’Astrea calcio – ricorda il Sappe -. Massimo, sempre impeccabile nell’uniforme e con un grande senso del dovere, era persona stimata e rispettata in tutte le sedi istituzionali di Perugia. Insomma, un grande poliziotto che ha lasciato un vuoto incolmabile. Tutti i colleghi di Perugia si stringono intorno ai suoi cari».

Il dolore dell’Osapp

Cordoglio a cui si aggiunge quello della segreteria del sindacato Osapp: «È con enorme dispiacere e con il cuore pieno di tristezza che abbiamo appreso la sciagurata notizia della prematura scomparsa del vice sovrintendente Massimo Rossi, un uomo valoroso, un collega sempre disponibile e con un grande spirito di abnegazione che lascia un grande vuoto nella grande famiglia della polizia penitenziaria di Perugia. Esprimiamo vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia in questo momento di immenso dolore».

Il cordoglio S.pp.

Anche il sindacato Polizia penitenziaria si unisce al cordoglio: «Apprendiamo con estremo dispiacere la notizia della scomparsa del vice sovrintendente Massimo Rossi in servizio al carcere di Capanne di Perugia. Si è spento al Policlinico Gemelli di Roma ove era stato trasferito dopo il ricovero all’ospedale di Perugia. I colleghi tutti lo descrivono come una persona stimata e rispettata in ogni sede istituzionale del distretto, dalle indubbie capacità professionali, con un grande senso del dovere ed impeccabile in uniforme». «Non fa più notizia – le parole del segretario generale Aldo Di Giacomo – che a perdere la vita sia un altro servitore dello Stato, anche la morte trova assoluta indifferenza. Siamo molto preoccupati perché negli ultimi giorni si è registrato un aumento del 20% dei contagi rispetto ai quindici giorni precedenti ed il piano vaccinale continua molto a rilento, con alcune regioni in cui ancora non viene effettuata la somministrazione. Solo mercoledì comunicavo che i poliziotti penitenziari positivi sono 790, mentre i detenuti 576. Massimo è l’undicesima vittima
del covid-19 tra le nostre file. Ci stringiamo alla sofferenza destata dalla morte di Massimo, restando uniti intorno al dolore della famiglia».

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