Covid, riconversione ospedali Narni-Amelia: bagarre e spiegazioni

De Rebotti: «Trasferimento all’ospedale di Spoleto degli anestesisti e del personale di sala operatoria delle nostre strutture». Pernazza: «Non contenta, ma c’è emergenza»

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Un improvviso cambiamento comunicato via mail che ha fatto scattare l’allarme per l’intero territorio narnese-amerino. Si parla di emergenza Covid-19 ed a renderlo noto è stato nel pomeriggio di venerdì il sindaco di Narni Francesco De Rebotti.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’ospedale di Narni

«Trasformazione in Rsa, Tesei ci ripensi»

«Ci è stato comunicato – la nota del sindaco narnese – tramite mail dal commissario dalla Usl2 Massimo De Fino il trasferimento all’ospedale di Spoleto degli anestesisti e del personale di sala operatoria degli ospedali di Narni e Amelia. L’atto è stato motivato dalle difficoltà di reperire personale specializzato per gestire la terapia intensiva covid della struttura ospedaliera spoletina. Pur comprendendo la situazione emergenziale in cui si opera, è doloroso constatare come questa scelta improvvisa e solo freddamente comunicata sia lo scontato risultato della confusione e dell’assenza di prospettiva a cui le istituzioni regionali hanno condannato le nostre strutture ospedaliere. Trasformate da sabato in Rsa con la perdita delle funzioni ospedaliere residue che potevano restare invece un presidio per l’attività ordinaria che viene definitivamente pregiudicata. E con la beffa che il personale dei nostri ospedali non potrà rappresentare una risposta efficace alle esigenze dell’ospedale di Spoleto per numeri, anzianità e caratteristiche professionali che lo caratterizzano. Non è spogliando una pianta già rinsecchita che se ne rigenera un’altra. Abbiamo assistito, per lunghi ma infruttuosi mesi a promesse di rivoluzioni, investimenti su strutture e capitale umano e professionale, scenari di grandi cambiamenti. Ed abbiamo con responsabilità cercato di ascoltare, comprendere ed avere fiducia. La realtà che stavamo vivendo era quella dei nostri presidi ospedalieri azzoppati nella fase di pre-seconda ondata covid con la mancata riapertura del punto di primo soccorso a Narni e della medicina ad Amelia. E di nessuna prospettiva certa per l’ospedale unico comprensoriale. Ma la realtà di oggi, che con fatica poteva essere immaginata peggiore, è che per manifesta incapacità della giunta regionale da sabato i nostri ospedali semplicemente cesseranno di esistere in quanto tali per essere trasformati in Rsa, dismettendo così gran parte del presidio sanitario del territorio e le sue funzioni base. Basti pensare che senza la presenza di anestesisti non è possibile svolgere le sedute oncologiche nel nostro ospedale narnese. Chiedo quindi alla presidente Tesei e all’assessore Coletto di tornare sulle proprie scelte, che non solo non risolvono un problema di Spoleto o regionale, ma ne creano di nuovi e dannosissimi nel nostro territorio del narnese amerino. Propongo invece di rafforzare nei nostri presidi quelle funzioni di bassa e media specialità per permettere ai nostri cittadini di continuare a ricevere risposte diagnostiche ed operative ed un servizio ordinario che non può essere bloccato. Una scelta nobile e comprensibile, oltre che utile, per non scaricare sulle persone, sugli utenti e gli operatori, le inefficienze ed i ritardi della Regione. Attivando invece una risposta alla domanda di protezione dei pazienti delle Rsa che interessi strutture diverse – conclude – da quelle ospedaliere. Strutture ricettive come nel modello dei covid-hotel per gli asintomatici o residenze per anziani covid-free che hanno disponibilità di posti rafforzando questi presidi con l’impiego decentrato di Ooss e medici del servizio sanitario».

La protesta all’ospedale di Narni

La lettera di Massimo De Fino

 «Egregi sindaci, come ben sapete l’emergenza Covid sta portando a grosse criticità la capacità di assistenza ai pazienti positivi che necessitano di ricovero, soprattutto in  terapie intensive. La regione ha individuato Spoleto quale ospedale covid e in esso l’apertura di ben 17 posti di terapia intensiva oltre a 20 posti di terapia subintensiva. Al fine di rispondere alla programmazione richiesta sto a concentrare tutto il personale specialistico di anestesia e rianimazione dalle attività minori e programmabili, non urgenti, a quelle più complesse a favore delle terapie intensive. Per tale motivo comunico di aver sospeso da domani le attvità chirurgiche presso i presidi di Narni ed Amelia con contemporaneo trasferimento degli anestesisti presenti e del personale del comparto di sala operatoria. Le stesse verranno ripristinate in toto non appena terminato il momento emergenziale. Si comunica inoltre che al fine di attivare una Rsa Covid nel territorio di Terni (trasformazione del geriatrico in Rsa), presso le sedi di Narni ed Amelia, a seconda delle  caratteristiche, verranno trasferiti gli ospiti non covid attualmente ivi presenti. Il restante personale ,medico e infermieristico del presidio ospedaliero di Narni ed Amelia, verrà impiegato per l’assistenza sanitaria ai degenti. Inoltre si comunica che ad inizio di settimana possima questa azienda avrà a disposizione personale medico (non specialistico) e Oss da integrare nelle attività dei due presidi».

Il sindaco di Amelia Laura Pernazza: «Non contenta, ma prendo atto»

Poco dopo mezzanotte è il primo cittadino di Amelia a spiegare cosa accadrà nel nosocomio del suo territorio: «La situazione non è rosea, stanno aumentando i ricoveri ed i decessi. C’è forte criticità nella nostra regione in ambito sanitario ed è per questo che oggi – venerdì, ndR – è giunta una notizia del quale non ne condivido le modalità di comunicazione, non è stata programmata e condivisa, ma ne dobbiamo prendere atto. Oculistica e dermatologia sospese momentaneamente per quel che ci riguarda. Gli altri servizi rimarranno così come erano svolti. I nostri cittadini hanno bisogno anche dell’ordinario e non solo delle operazioni più complesse. Non sono contenta di questa decisione, posso solo prendere atto dello stato di emergenza».

Eleonora Pace

La presa di posizione di Eleonora Pace (FdI)

Sabato mattina il consigliere regionale di Fratelli d’Italia è intervenuta sul tema: «Si tratta solo ed esclusivamente di una disposizione transitoria dettata dall’emergenza per offrire la migliore assistenza  possibile a tutti i cittadini umbri colpiti da covid ma questo il sindaco di Narni Francesco De Rebotti non lo dice. Affermare in modo cialtronesco come sta accadendo in queste ore che gli ospedali di Narni ed Amelia chiuderanno non solo è falso, è da criminali. Gli ospedali di Narni ed Amelia svolgeranno in questi mesi di emergenza una funzione specifica così come faranno altri ospedali della nostra regione e come accade in tutte le  regioni di Italia. Una funzione temporanea per poi tornare a garantire i servizi che ci sono. Già la settimana scorsa durante una conferenza stampa la presidente Tesei ha annunciato che a tutti gli ospedali umbri, ciascuno per le sue prerogative, sarebbe stato chiesto uno sforzo per affrontare un’emergenza che già da giorni sta assumendo contorni preoccupanti nel contenimento dei contagi e nel reperimento del personale medico e paramedico in Umbria come nel resto d’Italia. Oggi, dopo Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno, Pantalla, Spoleto, tocca alla comunità narnese amerina con il suo personale altamente qualificato dare un contributo alla  comunità regionale nell’ottica della collaborazione per cercare di salvare vite umane cosi come già accaduto nella prima fase quando vennero temporaneamente chiusi molti servizi poi ripristinati ed il personale di sala operatoria di Narni venne trasferito in supporto ai colleghi ternani per poi essere immediatamente ricollocato nel nostro presidio appena rientrata l’emergenza. Trovo vergognoso che ci siano amministratori comunali con in testa il sindaco di Narni che mistifichino la realtà, seminando il panico tra i cittadini e mortificando gli operatori che da sempre si spendono in maniera impeccabile per il nostro presidio raccontando cose che non esistono! Nessuno chiuderà l’ospedale di Narni e nemmeno quello di Amelia dove come spiegato chiaramente nella comunicazione del commissario della Asl sarà interrotta solo l’attività chirurgica vista la richiesta di anestesisti per le rianimazioni di Spoleto che appena arginata l’emergenza riprenderà la sua attività. Stesso discorso vale per la Rsa, anche essa temporanea e per la quale sarà immediatamente potenziato il personale come specificato dal commissario De Fino, dettata dall’esigenza di  offrire un’ospitalità adeguata a coloro che fortunatamente sono rimasti immuni al contagio e che devono essere necessariamente allontanati dalle strutture Rsa abituali dove purtroppo in queste ore stanno dilagando i contagi.  Al termine dell’emergenza, cosi come successo dopo la prima fase di primavera a Narni ed Amelia, come in tutti gli altri presidi riconvertiti per il covid, saranno ripristinati  immediatamente tutti i servizi riprendendo in toto il progetto di riconversione ed integrazione con Terni. Gli unici servizi ospedalieri chiusi a Narni e Amelia sono quelli cancellati dalle giunte di sinistra in questi anni. Gli unici ospedali chiusi sono quelli mai aperti dopo decenni di parole. I detrattori che cercano un colpevole sul quale riversare le loro frustrazioni se ne facciano una ragione: noi manteniamo la parola data come dimostrato già dai fatti dopo la prima fase dell’emergenza a differenza di chi in questi anni ha contribuito al depotenziamento e allo smantellamento delle nostre eccellenze. Concludo con un appello ai cittadini narnesi: nel nostro comune – conclude – la situazione dei contagi è già in fase critica e di tutto abbiamo bisogno tranne che di arruffapopolo che tentano di speculare sulla gravità di una situazione emergenziale mistificando la realtà.Non c’è nulla da manifestare: l’ospedale di Narni, cosi come quello di Amelia, non chiuderà e riprenderà la sua normale attività al termine dell’emergenza».

Federico Novelli

Psi: «Smobilitazione intollerabile»

Ad intervenire sulla momentanea riconversione degli ospedali di Narni e Amelia è anche il Partito socialista italiano. «Da mesi siamo impegnati nel condurre una battaglia per scongiurare quello che è poi successo ieri (venerdì, ndr)» scrivono il vice sindaco di Narni Marco Mercuri, il consigliere provinciale e capogruppo in Comune Federico Novelli, il consigliere comunale Claudio Ricci e la coordinatrice comunale del partito Rita Strappatelli, ricordando anche la vicenda della chiusura dei punti di primo soccorso. Per loro «l’ultimo svuotamento di servizi comunicato è intollerabile». «Bene ha fatto il sindaco – dicono – a denunciarlosubito. Questa mattina (sabato, ndr) siamo con lui, unitamente alle altre forze politiche aderenti, a sostenere questaazione davanti all’ospedale.Ci siamo sempre fieramente opposti a scelte penalizzati per i nostri servizi sanitari, anche con azionieclatanti come lo sciopero della fame del vice sindaco Marco Mercuri.Continuiamo a farlo ora, sperando di trovare al nostro fianco tutte le forze politiche, anche quelle diopposizione (maggioranza di governo in Regione) che stanno consentendo tutto ciò senza alzare undito».

Le proteste

Intanto sabato mattina ad Amelia il comitato civico per l’ospedale cittadino si è ritrovato all’esterno della sede comunale per discutere e contestare la decisione che, di fatto, è della Regione Umbria prima che della Usl2. Sempre in mattinata, alle 10 fuori dall’ospedale di Narni, è previsto un presidio con conferenza stampa del M5s per spiegare le ragioni del ‘no’ alla scelta.

Francesco De Rebotti, sindaco di Narni

A Narni: De Rebotti durissimo

Un fronte unito a dura protesta quello che si è formato sabato mattina di fronte all’ospedale di Narni dopo la decisione della Regione, arrivata nella giornata di ieri con una mail, di chiudere l’attività del nosocomio spostando il personale specialistico di anestesia e rianimazione all’ospedale Covid di Spoleto e trasformando la sede di Narni-Amelia in Rsa per gli ospiti non positivi al virus. Una decisione improvvisa che arriva in un momento di estrema emergenza, quando la collaborazione e la cooperazione sanitaria dovrebbe interessare l’intero territorio umbro. Durissimo l’intervento del sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che ha così risposto alla decisione della Presidente Tesei: «Questa scelta non porterà nessun contributo positivo all’ospedale Covid di Spoleto. E non risolvendo lì, crei un problema qui: pregiudichi l’attività di un ospedale che può essere utilizzato per attività ordinarie e che dà risposte diagnostiche e operative a tutti quei cittadini che hanno bisogno di essere curati a prescindere dal Covid».

Simonetti, Liberati, De Luca e Tramini (M5s)

Attacco M5S e Pd

De Rebotti non è stato l’unico a ricordare di come, a prescindere dalla pandemia da coronavirus, ci si continui ad ammalare di altre patologie: «Dove le metteremo le persone che hanno bisogno di essere curate? Negli alberghi? – ha retoricamente domandato il consigliere narnese del Movimento 5 stelle, Luca Tramini – c’è un’assenza di progettualità, di idea. Abbiamo chiamato tecnici ed esperti, abbiamo chiamato Bertolaso per poi farci chiudere gli ospedali in piena emergenza Covid». La proposta del sindaco di Narni, allora, è quella di riaprire strutture ricettive che possano ospitare temporaneamente le rsa, mantenendo l’attività del nosocomio narnese: «Le rsa possono andare tranquillamente in questo tipo di strutture e questi presidi ospedalieri li lasci per l’attività ordinaria che è straordinaria perché rischia di essere cancellato il mestiere della diagnostica e degli interventi. Nell’emergenza deve esserci l’intelligenza di fare la scelta giusta». Ad intervenire anche il consigliere Thomas De Luca, del Movimento 5 stelle: «Si preferisce fare l’organizzazione con mail, con degli ordini di servizio. È un’improvvisazione totale, la presidente Tesei deve tornare indietro sulle sue scelte. Considerando che ci stiamo affidando in mano all’esercito, alla militarizzazione della sanità, tutto questo è inaccettabile». Dure anche le parole del consigliere del Comune di Narni, Fabio Svizzeretto, rappresentante del Pd: «Già in tempi non sospetti avevamo scritto alla Tesei e all’assessorato regionale di prendere in considerazione un confronto con il territorio per gestire la sanità. È giusto che vengano coinvolti territori e sindaci che conoscono bene le realtà. L’avevamo già chiesto e sollecitato un dibattito su come riorganizzare e ristrutturare la sanità nella bassa Umbria. Non siamo stati ascoltati. Noi come Pd l’abbiamo chiesto sia a livello nazionale che regionale, la risposta è stata una mail fatta ieri bloccando le attività di un ospedale come quello di Narni-Amelia. Chiudere l’ospedale e disperdere il personale sul territorio significa perdere attività che non ci ritroveremo e questo pregiudica anche la situazione per il nuovo ospedale di Narni-Amelia. Eravamo arrivati a un punto di svolta con un progetto esecutivo pronto per partire, fino alla mail di ieri». Con la voce spezzata, il sindaco De Rebotti ha così concluso: «Ancora siamo in tempo per tornar indietro su questa scelta, coinvolgendo anche il territorio che ha sempre dimostrato di essere disponibile a ragionare con tutti. Lo faccio da otto anni continuando a prendere bastonate, sbagliate come sta succedendo adesso. Rischia di essere una deriva di non ritorno».

Daniele Nicchi

Nicchi (Lega): «Sacrificio dettato dal momento ma nessuno chiuderà gli ospedali»

Così Daniele Nicchi, consigliere regionale della Lega: «Non è assolutamente vero che la Regione Umbria abbia intenzione di chiudere gli ospedali di Amelia e di Narni. Lo spostamento del personale da Amelia e Narni a Spoleto serve per andare a coprire mancanza di personale a seguito dell’ampliamento di posti nella struttura spoletina, che è diventata struttura Covid dedicata, al servizio delle emergenze provenienti da tutta la regione. Lo spostamento del personale medico ha determinato la temporanea chiusura dei reparti chirurgici, ma tutti i servizi saranno ripristinati al termine dell’emergenza. Siamo consapevoli – afferma Nicchi – del grande sacrificio richiesto a tutto il sistema sanitario, alle sue strutture, al suo personale e a tutti i cittadini umbri. Il contagio corre veloce nonostante le misure restrittive messe in atto dalla nostra Regione. Abbiamo già potenziato i posti in terapia intensiva arrivando a 127 unità (contro le 59 al nostro insediamento) e subintensiva e stiamo lavorando con tutte le nostre forze al tracciamento dei casi positivi effettuando ogni giorno migliaia di tamponi. Si tratta di una situazione emergenziale temporanea che tutti ci auguriamo possa terminare il prima possibile. Noto con dispiacere che gli appelli all’unità non siano stati raccolti da chi crede di poter guadagnare consenso politico sulla speculazione e sulla paura dei cittadini. Chi oggi davanti agli ospedali o sui social fomenta le tensioni e soffia sul fuoco, non fa un piacere né alla sanità, né agli umbri. Magari gli stessi che si trovano nella parte di coloro che per 50 anni hanno gestito la nostra Regione e la situazione odierna è anche il risultato delle loro scelte e decisioni politiche. La nostra più grande responsabilità è quella di non mentire ai nostri cittadini. Oggi combattiamo una battaglia comune di cui ognuno di noi deve sentire la responsabilità del suo esito, perché ognuno di noi può determinarne il successo. Oggi, più che mai, siamo umbri. Siamo l’Umbria».

Gianni Daniele

Daniele (Lega): «Basta stumentalizzazioni»

A controbattere è il capogruppo Lega al consiglio provinciale di Terni, Gianni Daniele: «Rimaniamo basiti dall’ennesima strumentalizzazione della sinistra giallorossa, che anche in questo caso non perde l’occasione per lucrare sulla salute degli umbri. Asserire in maniera perentoria, come fa il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che gli ospedali di Narni eAmelia, chiuderanno, è falso, tendenzioso e mette in allarmeimmotivatamente migliaia di cittadini. In un momento come questo, non c’è assolutamente bisogno di chi crea panico o scompiglio nelle nostre vite, già provate duramente dall’emergenza Covid. Gli ospedali di Narni ed Amelia, come stanno facendo e faranno, altri presidi della nostra regione e moltissimi altri, in tutta Italia, in questi mesi di pandemia, svolgeranno una funzione specifica. L’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto ha sottolineato la natura temporanea e straordinaria del provvedimento, strettamente legato alla fase emergenziale e destinato quindi a cessare con la fine dell’emergenza stessa, al termine della quale verranno ripristinati in toto i servizi dei presidi ospedalieri. Nessun nosocomio quindi verrà chiuso, e questo viene chiaramente spiegato anche nella lettera che il commissario della Asl, De Fino, ha inviato ai sindaci. A causa della seconda ondata della pandemia, che si sta rivelando per l’Umbria molto più critica della prima, la programmazione ed il piano di riorganizzazione, che erano stati presentati nel corso della visita dell’assessore Coletto a Narni e Amelia, hanno subito inevitabilmente uno slittamento. Ricordo a chi cerca di fare mala informazione, speculando sui malati, che se il commissario Arcuri, avesse adempiuto tempestivamente all’impegno assunto dal Governo con il Decreto Rilancio e avesse ampliato il numero di posti di terapia intensiva, invece di aspettare fino al 12 ottobre, giorno della scadenza dei bandi, probabilmente tutto questo non sarebbe stato necessario. Vorrei rammentare, a chi in maniera becera fa finta di dimenticare, che in passato, dalle amministrazioni di sinistra siamo stati abituati a ben altri contraccolpi, autrici di un progressivo depauperamento del presidio narnese (chiusura del punto nascita, perdita di eccellenze in ortopedia e mancata realizzazione di un pronto soccorso, quando invece c’erano possibilità e risorse) hanno contribuito in modo determinante ad un netto impoverimento dell’offerta sanitaria, e al suo progressivo smantellamento. Questa alzata di scudi – conclude Daniele – da parte del primo cittadino di Narni,rappresentante del partito che ha portato alla rovina la sanità umbra,appare non credibile, strumentale e faziosa».

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