Covid, sempre più persone sotto la soglia di povertà

Il rapporto Caritas su povertà ed esclusione in Italia cristalizza gli effetti della pandemia e fa capire quanto serva un nuovo welfare

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di Ilaria Passeri

Sabato 17 settembre, in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, è stato pubblicato dalla Caritas il rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, denominato ‘Gli anticorpi della solidarietà’. Il quadro che ne emerge è allarmante: sale dal 31% al 45% la percentuale dei richiedenti sostegno presso i centri Caritas, più del 50% è italiano, e quasi uno su due lo fa per la prima volta.

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La ‘povertà da Covid’ dilaga

Alla luce di questi dati, si potrebbe parlare della nascita di una nuova ‘povertà da Covid-19’, formatasi silenziosamente tra un Dpcm e l’altro, tra i mesi di marzo e giugno 2020, mentre dilagava il virus e il nostro Paese chiudeva i battenti. Oggi si tirano le somme e si contano all’incirca 450 mila persone, il 12,7% in più rispetto al 2019, sotto la soglia di povertà. Si tratta soprattutto di donne, giovani, famiglie con minori a carico e individui in età lavorativa. Vittime incolpevoli della flessione occupazionale che quest’anno ha interessato il Paese e che, oggi, non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro.

Povertà che non hanno trovato sostegno

Si pensi, in particolare, a quelle donne-madri con lavoro precario, che in piena pandemia sono state costrette a restare a casa per accudire i figli, perdendo così la propria occupazione; o anche ai lavoratori intermittenti, ai piccoli commercianti, agli autonomi, storicamente privi di una tutela equiparabile a quella dei lavoratori subordinati. I sussidi statali non sono riusciti a raggiungere, per un assurdo paradosso del sistema, le nuove fasce deboli. A quanto pare, quest’ultime sono rimaste escluse dal reddito di cittadinanza, che ha continuato ad essere erogato a chi, già prima della pandemia, lo percepiva; e, il reddito di emergenza – diretto ai soggetti privi di qualsivoglia sussidio – è, di fatto, andato a cittadini con profilo del tutto sovrapponibile a quello dei beneficiari del reddito di cittadinanza: nuclei familiari composti da adulti con età superiore ai 50 anni, soprattutto single, e monogenitori con figli maggiorenni, con un reddito fino a 800 euro. E così, la solidarietà privata è dovuta intervenire a sostegno dei nuovi ‘poveri del Covid-19’, per sopperire a misure di welfare sicuramente da rivedere e da riscrivere.

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