Covid Terni, prezzi tamponi: passa l’atto in commissione

Se ne è discusso martedì pomeriggio in II° commissione consiliare: era stata chiesta la regolamentazione

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Prezzo dei tamponi molecolari troppo alto nelle strutture private e necessità di regolamentarlo. Questo l’obiettivo dell’atto di indirizzo approvato martedì pomeriggio in commissione: a presentarlo l’esponente di Terni Civica Michele Rossi. Il via libera è arrivato con un emendamento che coinvolge anche le strutture pubbliche con lo scopo di ‘calmierare’ il costo del ticket.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Michele Rossi sottoposto a tampone lo scorso 3 ottobre

Cosa era stato chiesto

Il consigliere con l’atto – sottoscritto anche da Lucia Dominici di Forza Italia e Doriana Musacchi del Gruppo Misto – aveva dato l’input al sindaco Leonardo Latini e alla giunta di farsi promotori con la Regione per la «regolamentazione di un prezzo massimo al quale il tampone molecolare debba essere commercializzato, fermo restando che possa essere erogato solo attraverso richiesta prodotta dal medico di medicina generale». A ciò si aggiunge la richiesta – sempre diretta a palazzo Donini –  di una «partecipazione alla spesa dei cittadini che eseguono un tampone su prescrizione medica presso strutture private, anche attraverso una apposita richiesta al Ministero della Salute ed al Governo affinché vengano erogati specifici fonti utili a questo».

«REGOLAMENTARE PREZZI DEI TAMPONI»

I prezzi più alti rispetto ad altre regioni

Rossi aveva sottolineato che «purtroppo la situazione economica che vivono molte famiglie della nostra città, anche a seguito di questa pandemia, è di grave patimento per cui il costo elevato potrebbe rappresentare un problema. Da indagini del settore, i costi ‘vivi’ si aggirano intorno ai 25 euro ai quali poi si aggiungono i costi del personale. Il costo, a completo carico dei cittadini, nella nostra Regione per tamponi oro/rino faringeo varia tra gli 85-120 euro. Mentre in altre regioni, ad esempio la Campania, questo varia da un minimo di 50 euro fino ad un massimo di 80 euro». La discussione si è svolta in II° commissione consiliare.

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