Terni, pulizia e decoro: ripresa attività

Missiva a 15 soggetti firmatari di patti di collaborazione per la ripartenza. Indicazioni anche per manutenzione parco Cascata Marmore e Carsulae

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di S.F.

«Si comunica che in relazione allo stato di degrado del territorio con riflessi sugli aspetti igienico sanitari, è necessario procedere alla ripresa delle attività». Questo l’argomento della missiva partita da palazzo Spada – ufficio aree di pregio, infrastrutture, decoro urbano ed ambientale – nella giornata di venerdì e rivolta a quindici soggetti, tutti firmatari di patti di collaborazione a Terni. Scattate indicazioni anche per i lavori di manutenzione riguardanti il parco della Cascata delle Marmore e Carsulae in vista della ‘fase 2’.

I PATTI DI COLLABORAZIONI ATTIVI CON IL COMUNE

Il parco di via Mola di Bernardo al 25 aprile

Chi riguarda

In realtà già lo scorso weekend era stato fatto presente che le associazioni e gli enti coinvolti potevano ripartire – tutti bloccati dal lockdown per il covid-19 – in sicurezza per le varie attività. Ora la nuova comunicazione formale inviata ad Arci Terni, Arci Torreorsina, Ceffas, Centro sociale Ferriera, Centro sociale Il Rivo, il chiosco bar The master food di via delle Terre Arnolfe, i cittadini rappresentati da Paolo Sellani, il comitato condomini La Mola, il comitato di quartiere viale Martiri della Libertà, comitato Sant’Andrea, Istituto comprensivo Brin, Montessori ‘Aiutiamoli a fare da soli’,  Myricae, associazione Paolo Taglioni onlus e polisportiva Collestatte. Semaforo verde anche per le azioni manutentive legate alle sponsorizzazioni.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’area giochi al parco Loi

Come si procede

Nella lettera firmata dal responsabile dell’ufficio, Federico Nannurelli, si precisa che i «volontari operanti dovranno attenersi scrupolosamente a tutto quello che riguarda il pieno rispetto delle misure di contenimento del contagio, soprattutto quelle relative al distanziamento sociale e all’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale, oltre tutte le misure di sicurezza necessari per  ridurre al minimo qualsiasi rischio, ance interferente, derivante dall’esecuzione delle varie lavorazioni». ‘Fase due’ nel mirino.

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