Covid, variante Delta: si valuta anticipo seconda dose

Vaccini Umbria – Lunedì è stato convocato il Cts regionale per una valutare la questione

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Oltre 230mila umbri sono stati vaccinati con il ciclo completo e oltre 500mila hanno ricevuto almeno la prima dose: una percentuale che si avvicina al 70% e che fa ben sperare per la prossima estate, soprattutto alla luce della variante Delta, che si sta diffondendo nel nostro paese.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il possibile anticipo

Per scongiurare nella nostra regione il rischio di zone rosse territoriali – una delle misure allo studio per contrastare gli effetti della variante – la sanità regionale sta valutando di anticipare la somministrazione delle seconde dosi di vaccino, attualmente previste dopo 42 giorni mentre in un primo tempo si facevano dopo 3 settimane circa. Possibile che, anche alla luce delle nuove disponibilità, si decida di accorciare i tempi d’attesa per alzare il livello di risposta immunitaria dei cittadini umbri nei confronti delle mutazioni che – stando ai primi studi – si presentano in forme molto lievi o addirittura asintomatiche nei cittadini vaccinati.

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Lunedì convocato il Cts. I monoclonali

L’assessore Coletto ha convocato per lunedì il Cts regionale proprio per esaminare la questione. La misura dovrebbe riguardare in primis gli ultrasessantennni, fascia di popolazione più a rischio da questo punto di vista e viste le forniture esistenti – ha spiegato l’assessore all’Ansa – non ci saranno stravolgimenti per gli altri, che quindi non dovranno riprenotarsi. In vista del prossimo autunno, Coletto ha poi auspicato un nuovo impulso sulle cure con anticorpi monoclonali e sulle cure domiciliari, per non bloccare nuovamente gli ospedali, che hanno visto rallentare numerose prestazioni in periodo pandemico. Eppure l’Umbria ha retto: l’Agenzia per i servizi sanitari ha riconosciuto alla regione di aver mantenuto uno standard medio alto sulle prestazioni in ambito oncologico anche nei periodi più drammatici dell’emergenza sanitaria.

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