Crescita casi Covid: il sistema dei rifiuti rischia il ‘default’

Terni – Le difficoltà nella gestione sono sempre più evidenti. Alcune norme non aiutano. Personale e mezzi sono gli stessi di prima

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Non solo gli ospedali, i servizi sanitari territoriali, le attività commerciali. In ‘crisi’, con l’incremento dei contagi da Covid-19, ci stanno andando anche i servizi di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti. Succede anche a Terni e Narni, dove la ‘catena di montaggio’ che parte dalla gestione del welfare in capo ai Comuni ed arriva fino alla discarica, dove i rifiuti delle persone affette da coronavirus devono essere smaltiti, è sovraccaricata dalla crescita quotiana di cittadini positivi.

Come funziona

Il cittadino positivo, previa segnalazione agli uffici comunali del welfare, viene ‘preso in carico’ – sul piano di alcuni servizi fra cui la raccolta dei rifiuti – da volontari che si occupano, fra le altre cose, di conferire i materiali all’interno di ‘big bags’ poi gestite, sul territorio ternano, da Asm. Qui si inseriscono ulteriori procedure ‘speciali’ previste dal periodo, come quella che impone – ulteriore aggravio – lo smaltimento dei materiali in discarica entro le 24 ore dalla raccolta.

Verso il default?

La crescita dei positivi, di fatto, sul territorio ha imposto un incremento dei rifiuti ad essi collegati, dei mezzi impiegati, delle sanificazioni necessarie, del personale Asm dedicato. Un’ascesa quotidiana che sta mettendo in seria difficoltà i servizi ad ogni livello, oltre a comportare una fisiologica diminuzione della raccolta differenziata. Ma ciò che preoccupa è soprattutto il trend connesso ad una gestione che comporta procedure rigorose e standardizzate: personale e mezzi sono però quelli pre-pandemia che, ogni giorno, si occupano anche dell’ordinario. Anche per questo le istituzioni – Comuni, Auri, la stessa Asm – sono pronte a confrontarsi sulla tematica. Perché un peggioramento ulteriore delle condizioni rischia di mandare in tilt l’interso sistema.

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