‘Cura Italia’: «Ecco cosa abbiamo deciso»

La conferenza stampa del premier Conte e dei ministri Gualtieri e Catalfo sulle misure socio economiche per il coronavirus

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Il consiglio dei ministri ha licenziato il decreto economico ‘Cura Italia’ connesso all’emergenza coronavirus: «Siamo stati i primi a mettere in campo qualcosa come 25 miliardi a beneficio di imprese, famiglie e sistema economico – ha detto lunedì pomeriggio in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte -. Attiviamo flussi per 350 miliardi complessivi nel contesto di una manovra economica poderosa. Non abbiamo mai pensato di poter combattere un’alluvione con gli stracci ed i secchi, stiamo cercando di costruire una vera e propria diga per proteggere tutti. Vogliamo che l’Europa ci segua ed è chiaro che l’Italia è promotrice di un messaggio che si estende a tutte le istituzioni europee. Siamo in prima fila. La partita europea va giocata a viso aperto con spirito di collaborazione in una strategia condivisa. Con questo decreto noi non esauriamo il nostro compito in campo economico, siamo consapevoli che non basterà. Dico ai lavoratori e alle imprese che il governo risponde presente. E lo farà anche domani, quando dovremo predisporre nuove misure. Serve ricostruire il tessuto economico-sociale. Come? Con un piano di ingenti investimenti. Semplificazione, innovazione, alleggerimento delle tasse».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Il ministro dell’economia

Il ministro delle finanze Roberto Gualtieri ha spiegato che il decreto «si articola su cinque assi. A partire dal finanziamento molto significativo per il sistema sanitario nazionale/Protezione civile e per chi è impegnato sul fronte dell’emergenza (quasi 3,5 miliardi); poi un capitolo corposo che vale più di 10 miliardi per il sostegno all’occupazione ed ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito, per non far perdere il posto di lavoro a nessuno. Abbiamo esteso gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti e copriamo tutti i lavoratori autonomi/stagionali e le altre forme di lavoro con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Estendiamo poi il congedo parentale e offriamo voucher baby sitter per i genitori; è previsto un reddito aggiuntivo per i lavoratori che andranno nei posti di lavori con riduzione del cuneo fiscale. Il terzo capitolo è rappresentato dall’iniezione di liquidità per il sistema del credito che può mobilitare circa 340 miliardi di finanziamenti all’economia reale. Si prevede la sospensione dei mutui, il potenziamento del fondo garanzia, il meccanismo fondo Gasparrini per la sospensione delle rate di lavori autonomi o di chi ha perso lavoro. Prevista anche la sospensione degli obblighi di versamento tributi e contributi: il termine odierno è differito al prossimo venerdì; la sospensione della prossima rata è fino al 31 maggio per tutti coloro che hanno un fatturato fino a 2 milioni di euro (Iva, contributi ecc.) e al di sopra di questo limite per le filiere più colpite dall’emergenza, incluso il trasporto merci. Ricordo che ciò riguarda il mese di marzo, poi torneremo su aprile con una probabile rimodulazione. È infine prevista una serie serie di norme per il sostegno aggiuntivo a diversi soggetti economici che illustreremo nel corso della giornata. Contiamo nella riprogrammazione dei fondi europei per sostenere il secondo decreto, quello di aprile».

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali

Così Nunzia Catalfo, ministro del lavoro e delle politiche sociali: «Abbiamo inserito un importante stanziamento per il sostegno a lavoratori e famiglie, circa 10 miliardi. Gli interventi saranno sia di ammortizzatori sociali con fondo di integrazione salariale (+1,3 miliardi) e Cig (anche solo un dipendente) con stanziamento di 3,3 miliardi. C’è poi una misura importante per le famiglie: congedo parentale speciale per 15 giorni e che potrà prevedere, in alternativa, la possibilità di utilizzare voucher baby sitter (1,2 miliardi stanziamento). Ulteriori risorse sono previste per tutto il personale del servizio sanitario nazionale, con un bonus baby sitter speciale per aiutare i lavoratori in un periodo di forte impegno. Allarghiamo la chance di usufruire dei permessi della legge 104: cumulativamente non 3 giorni, ma 12 giorni con stanziamento di 500 milioni di euro. Per autonomi e liberi professionisti sono stati stanziati circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività. Sospendiamo i contributi previdenziali così come esposto prima. Ci sarà un ulteriore intervento sui licenziamenti: procedure fermate per quelli che sono stati effettuati dal 23 febbraio in avanti. Per i lavoratori del settore privato, l’eventuale periodo di quarantena verrà considerato come malattia. Gli ammortizzatori sociali sono finanziati per un periodo di nove settimane; le tutele per autonomi/liberi professionisti hanno un primo intervento nel mese di marzo e sarà rinnovato nel prossimo decreto per aprile. Reddito di cittadinanza e Naspi rimangono».

In giornata verrà pubblicato il testo del nuovo decreto

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