Dalla Regione 12 mln di euro all’aeroporto di Perugia. M5S: «Si isola sempre di più Terni»

Varato il piano industriale 2022-2024: «Raggiunto il pareggio di bilancio ma pure l’obiettivo di 16 rotte. Avanti così». La critica dei pentastellati

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L’assemblea dei soci di Sase, la società che gestisce l’aeroporto di Perugia, ha varato il piano industriale 2022-2024. Contestualmente la presidente della Regione Donatella Tesei e della Sase, Stefano Panato, hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare obiettivi raggiunti e futuri.

Panato e Tesei

«Aeroporto risanato. Raggiunti risultati eccezionali»

«La scelta fatta di continuare ad avere un aeroporto in Umbria, sia a disposizione degli umbri sia per l’azione fondamentale di incoming – ha spiegato la Tesei – è stata una precisa scelta di questo governo regionale, che rivendico con orgoglio e, oggi, con soddisfazione. Un aeroporto che abbiamo dunque salvato e risanato: nel 2021 il bilancio ha chiuso in pareggio e, nonostante 6 mesi di fermo Covid, sono stati circa 145 mila i passeggeri che hanno utilizzato lo scalo. Proprio per il risanamento 2021 e per l’azione di rilancio dello scalo umbro – ha aggiunto la presidente -, voglio fare i complimenti alla nuova governance e management di Sase, perché oggi abbiamo votato un piano industriale 2022-24 che, per l’annualità 2022, è già stato realizzato e vede 16 rotte (10 internazionali e 6 nazionali), tante mete nuove, un hub internazionale del calibro di Londra Heathrow, un obiettivo di 300 mila passeggeri che sarebbe record di sempre, nonostante la guerra in Europa, e con il pareggio di bilancio. Sono risultati prospettici eccezionali per il 2022».

Obiettivi chiari

«Ma Regione e Sase non si possono fermare qui. La Regione – ha proseguito la presidente Tesei – ha stanziato 12 milioni di euro in 3 anni come contributo alla vita dell’aeroporto, indispensabili allo sviluppo dello stesso. Ora non solo il piano industriale va realizzato anno per anno, ma va fatto crescere. La stessa giunta regionale infatti chiede, attraverso me, di impartire ulteriori indirizzi strategici all’aeroporto. Dobbiamo, ad esempio, stabilire prima possibile un collegamento con la Germania – primo mercato turistico dell’Umbria ma anche il mercato più importante per le nostre imprese – e vorrei che questo collegamento fungesse anche da secondo hub internazionale. Dobbiamo poi rinforzare la stagione invernale ottobre-marzo, altra mancanza storica del nostro aeroporto. Si deve inoltre ampliare il ruolo della seconda compagnia low cost che Sase ha meritoriamente inserito in aeroporto, Wizz air, per dare stabilità e qualità alla nostra offerta. Non è di secondo piano l’azione di marketing nelle capitali di destinazione per far conoscere sempre più l’Umbria. E dobbiamo categoricamente conseguire tutto questo con il pareggio di bilancio».

«Aeroporto decisivo»

«Mi preme concludere dicendo che tutto il grande lavoro che stiamo facendo su strade, ferrovie ed infrastrutture in genere, per le quali stiamo attraendo opere e fondi record del Pnrr, è un lavoro complesso – ha concluso la presidente della Regione – i cui frutti si vedranno nel lungo periodo. Mentre l’aeroporto, così come l’alta velocità, è l’acceleratore dei nostri collegamenti di cui abbiamo disperatamente bisogno. Ogni rotta in più è da subito vita ed economia per la nostra splendida Umbria».

«Stabilità dalla legge regionale»

«Anche per quanto mi riguarda – ha dichiarato Stefano Panato – oggi è stata una giornata ricca di soddisfazioni. La legge regionale che ha stanziato i finanziamenti per i prossimi tre anni ci assicura la stabilità della programmazione fatta, mentre il piano industriale approvato è ambizioso e realizzabile, con il periodo pasquale che ci ha visto tornare ai numeri pre-Covid».

«Si decolla fuori dall’isolamento»

«Con l’approvazione del piano industriale – il commento della vicepresidente dell’assemblea legislativa, Paola Fioroni e del capogruppo in consiglio regionale per la Lega Stefano Pastorelli – per il rilancio dell’aeroporto San Francesco, e del voto favorevole alla legge in assemblea regionale che ne definisce la sostenibilità, si consolida la visione della presidente Tesei e della Lega di una regione Umbria accessibile, collegata al suo interno e verso il mondo esterno, dove l’aeroporto mantiene il proprio valore di asset strategico. Un volano per l’economia ed il turismo, un ponte con il resto del mondo, questo dovrà essere sempre più uno scalo aeroportuale che si candida finalmente a diventare una concreta alternativa per il centro Italia dopo essere stato per troppo a lungo uno sperpero di fondi pubblici a causa dell’assenza di visione strategica da parte dei governi regionali di sinistra a guida Partito Democratico. La giunta Tesei ha ricapitalizzato, ripianato i debiti e ritessuto un dialogo con i soci aprendosi al futuro con aspettative alte riguardo l’intermodalità e il coinvolgimento di tutto il territorio da nord a sud. Una visione strategica che si completa con il nodo di Perugia, altro esempio di quanto le giunte di sinistra abbiano avuto la tendenza ad aspettare piuttosto che a risolvere i problemi. Anche questo progetto grazie al nuovo governo regionale di centrodestra, sta per assumere concretezza, andando a risolvere le problematiche di viabilità che insistono sul territorio. Fuori luogo i tentativi del Partito Democratico di attestarsi dei meriti dopo quasi 30 anni di fallimenti invece di ammettere gli errori del passato. Come mai la sinistra nostrana prima aveva messo la realizzazione del nodo nel piano regionale dei trasporti, poi lo aveva rinnegato perché in calo di consensi, e poi ora addirittura ne rivendica la primogenitura con riferimento anche ai finanziamenti? Forse non si accetta il fatto che finalmente la Regione abbia percorso la strada giusta per la fattibilità di un progetto che è stato rivisto, rivalutato, aggiornato attualizzato e finanziato con determinazione, interloquendo a tutti i livelli interessati con istituzioni e territorio. Evidente che si tratti di un’opera improrogabile che sembrava non potersi realizzare nella sua interezza a causa della mancanza di accordi e risorse soprattutto per la seconda tratta fino all’ospedale Silvestrini. L’Umbria ha bisogno di fatti – concludono i leghisti – soprattutto quando si parla di infrastrutture stradali e ferroviarie su cui questa giunta, grazie anche al lavoro dell’assessore Enrico Melasecche, sta investendo con una nuova consapevolezza e responsabilità per portare la nostra Regione fuori dal suo isolamento e dall’impasse di tante opere sospese e mai terminate».

Il gruppo M5S

M5S Terni attacca: «Si stacca città dal resto dell’Umbria»

All’indomani dell’annuncio è il gruppo consiliare M5S Terni ad attaccare: «Lega e Fratelli d’Italia non battono ciglio di fronte alla scelta della Regione di isolare sempre di più Terni dal resto dell’Umbria e dare i soldi dei ternani per migliorare il turismo e l’economia di Perugia. La strategicità dell’aeroporto San Francesco d’Assisi non è in discussione. Ma non possiamo – il giudizio dei pentastellati – fare altro che indignarci di fronte al silenzio dei partiti che guidano la maggioranza sia nel Comune di Terni che in Regione ha staccato un assegno in bianco da 12 milioni di euro in favore della Sase, società che ha in concessione la gestione dell’aeroporto fino al 2033, bocciando la proposta di vincolare una parte di quei fondi al miglioramento dell’accessibilità all’aeroporto soprattutto per quanto riguarda l’Umbria meridionale. Infatti la maggioranza che sostiene la giunta Tesei in Regione è riuscita a bocciare, senza offrire alcuna motivazione, i due emendamenti proposti dal consigliere Thomas De Luca per inserire nella legge una clausola valutativa per chiedere conto delle spese che effettivamente verranno sostenute correlandole ai risultati raggiunti, e per vincolare una parte (il 20%) delle risorse erogate alla necessità di aumentare l’accessibilità all’infrastruttura. Eppure basta accedere a Google Maps, l’applicazione più usata al mondo per individuare percorsi anche in modalità intermodale, per vedere come per raggiungere l’aeroporto San Francesco d’Assisi da Terni con i mezzi pubblici ci vogliono oltre 2 ore e 15 minuti. Un’infinità se consideriamo che i collegamenti con un aeroporto importante come quello di Fiumicino sono sia più veloci a fronte della maggior distanza sia estremamente più vantaggiosi in termini di offerta. Ci chiediamo allora perché i ternani devono mettere i loro soldi per far arrivare i turisti a Perugia senza che si faccia nulla per intercettare quel flusso integrando l’infrastruttura aeroportuale con l’intera regione? Davvero scandaloso – concludono – che chi governa Terni permetta di staccare definitivamente la nostra città dal resto dell’Umbria, senza nemmeno pretendere che una parte di queste ingenti risorse vengano spese per avere delle ricadute positive anche sulla nostra città».

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