Arriva dopo un anno la condanna a 16 anni di reclusione per Piter Polverini, il 25enne di San Giustino Umbro, Perugia, che il 12 luglio del 2016 uccise Katia Dell’Omarino, 39 anni anni, originaria di Sansepolcro (Arezzo).

Processato con rito abbreviato, Polverini è stato ritenuto parzialmente incapace di intendere e di volere ma il gup di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, ha riconosciuto l’aggravante della crudeltà . Per il 25enne il pm Julia Maggiore, non ritenendo sussistente il vizio parziale di mente in base a una controperizia, aveva chiesto 15 anni di reclusione. La condanna, dunque, è stata di 24 anni che, con lo sconto di un terzo per il rito abbreviato, sarà di 16 anni.
L’omicidio La giovane era stata trovata con la testa fracassata lungo il torrente Afra. Dopo due mesi di indagini, i carabinieri del Nucleo investigativo di Arezzo avevano arrestato Polverini a seguito delle risultanze degli esami del Dna eseguiti dai medici legali dell’università di Pisa. Secondo la ricostruzione, quella notte i due, dopo un rapporto sessuale consumato nei pressi del Ponte del Diavolo, lungo il fiume Afra, iniziarono una violenta lite per i soldi. Piter aggredì la donna con ferocia, prima a pugni, poi tentò di strangolarla, quindi la finì con un martello che il padre teneva nell’auto.