Dissesto, arriva a Terni la tassa di soggiorno

Il Comune obbligato ad introdurre l’imposta sul turismo. Andrà da uno a cinque euro. Previste esenzioni e riduzioni

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È l’ennesima conseguenza del dissesto delle casse di palazzo Spada, destinato a questo punto a riguardare non solo ed esclusivamente le tasche dei ternani. Anche i turisti in arrivo a Terni – tanti o pochi che siano, è un’altra questione – dovranno adeguarsi: nella città dell’acciaio si appresta ad essere introdotta la tassa di soggiorno.

Scelta inevitabile La delibera che introdurrà la nuova imposta dovrebbe essere pubblicata già mercoledì, sta di fatto che la decisione è ormai presa, in quanto obbligata: la procedura di dissesto impone al Comune di riscuotere tutte le entrate possibili, anche quelle precedentemente non previste, come appunto la tassazione per chi pernotta nel territorio cittadino.

Le tariffe – che saranno ufficializzate nell’atto formale – dovrebbero partire da un euro e prevederanno diverse modulazioni, a seconda della categoria delle strutture ricettive, fino ad un massimo di 5 euro (importo per i cinque stelle, comunque non presenti in città). Oltre alle varie differenziazioni sono previste anche una serie di riduzioni ed esenzioni, come ad esempio per il turismo sportivo, sanitario e d’affari. La tassa verrà inoltre applicata solo nei primi due giorni di pernottamento, mentre non sarà richiesta nei giorni a seguire.

L’incontro Dell’introduzione sono già state informate le associazioni di categoria, che martedì mattina hanno incontrato il commissario straordinario Antonino Cufalo e i due sub-commissari, Emanuele D’Amico e Andrea Gambassi. I rappresentanti degli albergatori e degli agriturismi hanno fatto presente le loro osservazioni in merito, ma preso atto dell’inevitabilità del provvedimento (a differenza di altri Comuni, vedi la discussione in corso nella vicina Narni). Delle loro esigenze l’amministrazione ha cercato di tenere conto nella predisposizione della delibera, che ad ore attende di essere pubblicata.

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