Una «gradevole e intollerabile vicenda», viene denunciata alla nostra redazione da due imprenditrici di Bergamo, Paola Carobbio e Beatrice Adorni, in zona per lavoro, che hanno inviato una lettera di protesta anche al comune di Cantiano, nei pressi di Gubbio.
«Ecco cosa ci è successo»
«Dopo un convegno che ha coinvolto oltre 350 persone – scrivono nella lettera – abbiamo ripreso con la nostra automobile la via del rientro per tornare a casa. Dovevamo però fare benzina, e al km 221200 della SP3 Flaminia, abbiamo svoltato a sinistra per accedere al piazzale della stazione di servizio. Dall’altra parte delle strada c’era una pattuglia di carabinieri. E la cosa ci ha fatto anche piacere, dato che l’area era deserta e noi eravamo due donne in viaggio su un territorio sconosciuto: ci ha fatto sentire protette. Ma, con nostra sorpresa, abbiamo dovuto consegnare i documenti alla pattuglia dei carabinieri e prendere una multa. Sbigottite come mai in vita nostra, abbiamo chiesto spiegazioni. E ci è stato risposto che eravamo entrate dal benzinaio in senso vietato e oltrepassando la doppia linea bianca. Peccato, che, come potete osservare dalle fotografie allegate, nessun cartello avvisa chi procede in quel senso di marcia del divieto di accesso al benzinaio da quel lato, in più in quel preciso punto la pavimentazione della strada risulta erosa e la doppia linea continua non è più visibile».
«Divieto non segnalato»
«Ci chiediamo quindi perché noi dovremmo pagare una multa quando: il benzinaio o chi di dovere non ha segnalato con cartello opportuno il divieto d’accesso all’area da quella parte; il benzinaio ha però apposto due cartelli ‘commerciali’ che traggono in inganno i guidatori, perché leggibili in quel senso di marcia, facendo presupporre lecito l’accesso all’area in quel senso; la pavimentazione è erosa dal tempo e dalle intemperie e la doppia striscia continua ormai non è più riconoscibile, anzi sembra proprio essere tratteggiata in prossimità dell’ingresso al benzinaio»
«Faremo ricorso»
Le due donne, che si dichiarano come avvocato e giornalista annunciano che faranno ricorso al giudice di pace: «Pubblicheremo su tutti i nostri social questo fatto ignobile e ne daremo notizia a tutte le autorità competenti e alla stampa. In più citeremo il benzinaio, il comune e la provincia per i danni». Ciò nonostante l’importo della multa sia «ridicolo», come scritto nella lettera (28,70 euro se saldata nei 5 giorni), ma «in un’Italia così noi giovani abbiamo schifo a viverci e vogliamo cambiarla. E questo ci sembra l’unico modo. Fare ricorsi invece che pagare sanzioni ingiuste».