Don Riccardo innamorato: «Eroismo? Fuori luogo»

Il pensiero del vescovo Sigismondi dopo il clamore mediatico suscitato dalla vicenda: «Gli eroi sono altri»

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«Si è parlato di eroismo davanti ad un prete che decide di mollare tutto perché si è innamorato di una ragazza. Certamente occorre rispetto per la libertà di chi, pur avendo promesso solennemente di consacrare tutto se stesso a Cristo Gesù per il servizio alla Chiesa, non ce la fa, ma parlare di eroismo risulta davvero fuori luogo. Gli eroi sono quelli che rimangono in trincea anche quando infuria la battaglia, come, ad esempio, i mariti e le mogli o i padri e le madri che non mollano nei momenti di difficoltà, perché si sono presi un impegno e l’amore li inchioda anche nel tempo in cui i sentimenti sembrano vacillare; come i sacerdoti che, senza limiti di disponibilità e con cuore libero e ardente, vivono la fedeltà di una dedizione totale». A parlare è il vescovo della diocesi di Orvieto, Gualtiero Sigismondi: è lui ad intervenire dopo il clamore mediatico suscitato dalla storia di don Riccardo Ceccobelli.

MASSA MARTANA, DON RICCARDO LASCIA LA TONACA: «INNAMORATO»

Gualtiero Sigismondi

Parla il vescovo

Il gesto di don Riccardo – ha lasciato la tonaca per seguire il suo cuore – non è passato inosservato, anche a livello nazionale: «La Chiesa – il pensiero di Sigismondi in un comunicato lanciato mercoledì – chiede ai preti di vivere il celibato con maturità, letizia e dedizione, quale testimonianza del primato del Regno di Dio e, soprattutto, come segno e condizione di una vita pienamente donata: senza misura. Si diventa preti dopo almeno sette anni di discernimento e, attualmente, sempre più in età adulta, quando si ha maggiore coscienza e capacità di fare scelte definitive. Così è stato anche per don Riccardo, il quale, dopo un itinerario formativo durato almeno sette anni, ne aveva 33 quando è stato ordinato presbitero. Una delle affermazioni che, in questa circostanza, va per la maggiore è la seguente: ‘Al cuore non si comanda’. Tale opinione è indice di quanto, in un tempo segnato dal relativismo, la ragione sia sottoposta al dominio del sentimento. In questo momento di sofferenza, la Chiesa di Orvieto-Todi è chiamata a vivere con serena fiducia e a fare tesoro di quanto il Santo Padre – conclude il vescovo – ha ricordato proprio oggi, durante l’udienza generale: ‘Senza la fede, tutto crolla; senza la preghiera, la fede si spegne’.

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