Dopo l’ok al bilancio il SII ‘bussa’ ai soci: «Versate 4 milioni»

Terni – Lettera dell’Ad che fa seguito ai 16 milioni chiesti ad aprile. Il sindaco di Ficulle: «Opporsi alla deliberazione. In ballo il futuro stesso dell’Umbria e dei servizi pubblici»

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Il Servizio Idrico Integrato, dopo l’approvazione del bilancio con voto favorevole di Umbriadue Scarl (Acea, ndR), Asm, comuni di Terni e Polino – e contrario di tutti gli altri soci -, torna alla carica nel chiedere ai propri soci di ripianare il deficit. Ad aprile era stato quantificato in 16 milioni di euro mentre ora l’ammontare richiesto come ‘contributo generico’ in base all’articolo 8 dello Statuto, è di 4 milioni e 100 mila euro. Ad avanzare la richiesta, tramite lettera inviata martedì, è stato l’amministratore delegato Tiziana Buonfiglio. Richiesta che ha fatto saltare sulla sedia diversi sindaci – già alle prese con problematiche contabili e finanziarie diffuse e che mai avrebbero voluto trovarsi di fronte l’ennesima ‘grana’ -, in particolare coloro che per varie ragioni si erano opposti all’approvazione del bilancio 2019. Anche in ragione dei crediti vantati nei confronti del SII.

Lo scontro

Già nel corso dell’assemblea del 25 giugno, le diverse posizioni erano emerse in maniera netta. Dopo l’illustrazione del documento contabile, il sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle, aveva letto la nota – inizialmente condivisa con i sindaci dell’orvietano, ma anche di Amelia e Guardea – che di fatto ‘demoliva’ il bilancio 2019. Un testo che, in quella sede, ha finito per raccogliere adesioni da parte di tutti i comuni-soci – ad eccezione di Terni – e che non è però bastato ad ottenere il rinvio del punto all’ordine del giorno. Tanto che poi il bilancio è passato, forte del ‘sì’ da parte dei soggetti citati in premessa che rappresentano il 64% delle quote societarie. Sullo sfondo, oltre ai temi contabili, c’è il passaggio delle quote di Asm ad Acea e quindi il rafforzamento della figura dell’amministratore delegato attraverso la modifica dello statuto. In una parola, la privatizzazione del SII: tema ‘caldo’ anche per i mesi a venire e su cui le battaglie non sembrano affatto finite.

Gian Luigi Maravalle

«La Regione non è estranea. Si eviti la ‘meridionalizzazione’ dell’Umbria»

Così lo stesso Maravalle, sul SII ma anche in un’ottiva più ampia: «È ora – afferma il sindaco di Ficulle – che le tante problematiche delle società preposte ai servizi pubblici di area vasta, rifiuti compresi, trovino soluzioni strategiche, anche attraverso scelte radicali. Al momento è obbligatorio opporsi alla deliberazione e richiedere, coinvolgendo il nuovo CdA, l’immediata modifica sostanziale dell’articolo 8 dello statuto, una due diligence e la redazione di un piano industriale pluriennale per consentire le opportune decisioni sul futuro della società. Certo è che tale azione – osserva il primo cittadino – conferma le perplessità già sollevate da molti sindaci sul cambio dello statuto richiesto da Umbria2/Acea nell’ambito dell’articolata operazione che prevede la cessione delle quote di Asm ad UmbriaDue. È una questione dalla quale anche la Regione non può sottrarsi: rischiamo di somigliare sempre più alle regioni del sud. È necessaria una radicale stagione di riforme, anche in Umbria».

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