Dove il Covid non è mai arrivato: il ‘fortino’ umbro Poggiodomo

È l’unico territorio comunale a 0 casi dal febbraio 2020: c’è chi ha vissuto questo periodo senza troppi patemi e chi invece resta preoccupato. «Speriamo prosegua così»

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di S.F.

Il centro principale a 974 metri – superato sul territorio regionale solo da Monteleone di Spoleto – di altitudine, tre frazioni, un numero di residenti che non arriva a toccare quota 100 ed una densità di poco superiore ai due abitanti per chilometro quadrato. Poggiodomo è il comune più isolato e con meno persone ‘attive’ negli spostamenti: due fattori che, al di là del corretto comportamento dei cittadini, ha aiutato a raggiungere un obiettivo che nessun altro in Umbria può vantare. Vale a dire l’aver mantenuto a zero le positività al Covid-19 a quasi un anno dall’accertamento dei primi due casi: c’è chi ha vissuto questo periodo senza particolari patemi d’animo e chi, invece, resta preoccupato considerando ciò che è successo altrove. Anche in zone limitrofe.

VIDEO – IL GIRO TRA USIGNI, MUCCIAFORA E POGGIODOMO: «COSÌ ABBIAMO VISSUTO QUESTO PERIODO»

Filippo Marini

Dove il virus non è arrivato 

Una situazione ben diversa – parlando dei comuni più piccoli e ‘scomodi’ delle province di Perugia e Terni – rispetto a Polino dove, al momento, c’è il maggior tasso di incidenza per via dei dodici casi attuali. Poggiodomo per ora resta l’unico comune sui novantadue in Umbria a non aver mai avuto a che fare con il virus: l’ultimo aggiornamento Istat indica appena 94 residenti su un territorio di oltre 40 chilometri quadrati. Le frazioni sono Usigni – è rimasta solo la signora Antonietta a viverci -, Roccatamburo e Mucciafora che, con i suoi 1.070 metri sul livello del mare, è il borgo più elevato tra quelli della Valnerina. È qui che vive il vicesindaco Filippo Marini con la moglie e i due figli: «L’anno è stato vissuto – a contattarlo per chiedergli di arrivare sul posto è la consorte – sicuramente con paura. Sì, siamo stati agevolati dalla scarsa densità della popolazione, vero. Con la giunta e l’amministrazione abbiamo dato la giusta assistenza, spesso porta a porta per sincerarci della condizione delle persone. Qui c’è la fortuna di essere in una zona dove c’è poco movimento, aumenta solo in estate. Speriamo che il nostro trend prosegua così». Anche qui c’è attesa per la campagna vaccinale: «L’auspicio è che ci siano risorse per tutti. Dobbiamo fare in modo che chiunque abbia i confort del caso». L’altitudine crea ulteriori ostacoli da queste parti: «Ci sono state precipitazioni nevose abbondanti, siamo riusciti a gestirle con i nostri mezzi», aggiunge Marini. Poco meno di venti le persone che vivono n questa frazione.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La signora Diana

La libertà di Poggiodomo: «L’anno è passato benissimo»

Gli unici due minorenni della frazione – 15 e 6 anni – sono i loro figli: «Dall’inizio della pandemia – spiega la moglie di Marini, Vittoria – siamo quasi sempre stati qui, ci muoviamo per andare a lavorare a Spoleto. I ragazzi sono impegnati con la didattica a distanza. In geneale l’abbiamo vissuta diversamente rispetto ad altri comuni perché c’è più libertà. I miei genitori vivono a Mucciafora e di norma tornano a Roma per tre-quattro mesi nel periodo invernale: quest’anno per via del coronavirus non si sono spostati». Di certo a Poggiodomo non c’è il costante caos che caratterizza la capitale. Scendendo verso la piazzetta della frazione c’è l’abitazione di Diana, classe 1947, originaria proprio di Mucciafora: «L’anno è trascorso benissimo – sottolinea -, siamo stati attenti e non c’è stato alcun problema. Speriamo che i vaccini arrivini presto», l’auspicio per la popolazione del territorio.

POLINO, AUMENTANO I CASI: «MA CLUSTER CIRCOSCRITTO»

Don Saverio

I consigli e l’attenzione

La maggior parte dei residenti vive nel borgo principale, distante otto chilometri da Mucciafora. Passeggiando per le viette comunali spunta don Saverio Saveri, parroco emerito di Poggiodomo e Monteleone di Spoleto: «La pandemia qui è stata vissuta con molta trepidazione. Ogni volta che ascoltavamo i dati dei comuni limitrofi – non lontano ci sono anche Vallo di Nera, Cascia e Sant’Anatolia di Narco – speravamo che non fossimo coinvolti. Finora nessun caso. Noi siamo molto isolati e qualsiasi cosa accade è difficoltoso da gestire. Il dottore fa ambulatorio – prosegue – tutte le settimane, ci visita e ci incoraggia. Probabilmente la settimana prossima scatterà la vaccinazione. La popolazione è stata sempre attenta alle disposizioni ed ai consigli impartiti».

Mucciafora

«Tutto come al solito». Sindaco ternano

Proseguendo verso il Comune – il sindaco dal 2019 è il ternano Emilio Angelosanti – c’è l’opportunità di scambiare due parole anche con Fabrizio Piergentili, classe 1937 nativo di Poggiodomo: «Il Covid-19? Tutto come sempre». E con tono tra il serio e lo scherzoso: «Arriverà anche qui». Lui, da over 80, può già prenotarsi per la campagna vaccinale. Ma è dubbioso: «Una volta mi fece male, non so». Per ora si gode la serenità e la pace che si respira nella sua terra. A differenza di altre zone dove si sta combattendo contro le varianti del virus.

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