Ecco quali sono le migliori birre artigianali d’Italia

A Deruta, provincia di Perugia, la proclamazione ufficiale, il 6 ottobre la premiazione. In gara c’erano 100 marchi

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Vulture (Basilicata), Gladium (Calabria), Karma (Campania), Monaci Vesuviani (Campania), Incanto (Campania), Amarcord (Emilia Romagna), Cittavecchia (Friuli), Foran (Friuli), 61Cento (Marche), Jester (Marche), Rebeers (Puglia), Etna (Sicilia), Melchiori (Trentino), Bro (Umbria), Birralfina (Umbria), Acelum (Veneto), Theresianer (Veneto). Questi i migliori birrifici artigianali d’Italia selezionati a Deruta venerdì mattina nell’ambito della edizione 2021 di Cerevisia. In concorso c’erano 100 etichette di Birrifici di ogni parte d’Italia. Dopo la proclamazione, la cerimonia di premiazione dell’VIII Premio Cerevisia si terrà mercoledì 6 ottobre presso il Centro Congressi della Camera di Commercio.

Le autorità

I vincitori sono stati annunciati al Palazzo Comunale di Deruta alla presenza di: Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e Presidente del Banab, Banco Nazionale d’Assaggio delle Birre, Paolo Fantozzi, vicepresidente del Banab, Mauro Bacinelli dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione dell’Umbria, Ombretta Marconi, direttore f.f. del Cerb, Centro di Ricerca per l’eccellenza della Birra, dell’Università degli studi di Perugia.
 
Il premio Cerevisia

Istituito dal BaNAB – Banco Nazionale di Assaggio delle Birre – comitato nato il 30 aprile del 2013 per volontà della Camera di Commercio di Perugia oggi Camera di Commercio dell’Umbria, della Regione Umbria, del CERB, Centro di Ricerca per l’Eccellenza della Birra dell’Università degli Studi di Perugia, del Comune di Deruta e di AssoBirra, Associazione dei Birrai e dei Maltatori, il Premio Cerevisia nasce quasi un decennio fa per sostenere questo fenomeno giovanile, affiancarlo nella sua crescita, assecondarlo nei percorsi di produzione ispirati alla qualità, in cui si fonde la tradizione brassicola italiana, con l’innovazione.

Lo stato dell’arte

Il 2020 è stato un anno molto difficile per la birra nazionale, la cui produzione è scesa dell’8,4%, i consumi dell’11,4 e l’export in calo più contenuto del 4,8%. Una fotografia tutta con il segno meno, ribaltata rispetto a quella del 2019 che aveva messo a segno record storici in termini di produzione, consumi ed export.

In Umbria, come peraltro nelle altre regioni italiane, i micro birrifici, dopo anni di forte espansione stanno conoscendo una fase di assestamento. Al 15 settembre 2021 al Registro Imprese della Camera di Commercio dell’Umbria risultavano attivi 24 Birrifici, a cui vanno aggiunti i Beer Firm, aziende che non avendo impianto proprio producono le proprie birre presso altri. Ci sono poi produzioni secondarie connesse alle attività di società agricole, cantine e simili, specialmente condotte da giovani.

 

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